FIRENZE- Oltre 7.000 persone la partecipazione al corteo di Cgil e Uil a Firenze e molte altre nelle tante iniziative organizzate in Toscana nell’ambito della giornata di sciopero generale indetta per oggi a livello nazionale dai due sindacati.
Agli oltre mille manifestanti presenti già alla partenza del corteo, si sono aggiunte progressivamente centinaia di persone, provenienti anche dall’area dell’Empolese-Valdelsa, e dalle province di Prato e Pistoia, da dove sono partiti pullman che hanno raggiunto Firenze in mattinata. manifestanti stanno sfilando con bandiere e striscioni.
“E’ il momento di unire le persone, e non di dividerle, è il momento della responsabilità, è un segnale importante – ha detto Paola Galgani, segretaria generale della Cgil di Firenze – tante persone sotto una pioggia battente che sono scese in piazza per chiedere a gran voce di cambiare la Legge di Bilancio in direzione di una maggiore giustizia sociale. La manovra toglie ai più bisognosi e dà a chi già ha, questo è inaccettabile tanto più perché la situazione sociale è assai critica”. “Era importante oggi essere in piazza e il mondo del lavoro ha dato una grande risposta”, ha affermato Leonardo Mugnaini, coordinatore Uil di Firenze: “Lavoratori, pensionati, giovani – ha aggiunto – hanno lanciato da Firenze un messaggio chiaro al governo: una manovra sbagliata nella forma e nella sostanza”.
Lavoratori e lavoratrici degli appalti sanitari, del mondo della scuola, metalmeccanici e molte rsu di aziende del territorio come la Sammontana di Empoli erano in piazza per denunciare pochi fondi stanziati per sanità e scuola pubblica, lotta al precariato e per mostrare solidarietà verso le vertenze aperte del territorio. Questi sono stati tra i tanti temi portati all’attenzione durante il presidio.
Presente anche il collettivo di fabbrica ex-Gkn, all’indomani della conclusione del referendum autogestito e popolare e in vista dell’incontro con il comitato di confronto e verifica, il 20 dicembre. “Stanno cominciando ad arrivare gli stipendi, sono stipendi assolutamente inadeguati come lo è la proprietà che è in possesso delle nostre vite e dello stabilimento,” spiega Matteo Moretti, “Cifre irrisorie come 300-400 euro che non hanno nessuna ragione legale che possa giustificare queste cifre. Per i lavoratori è troppo tempo che non si fa niente, servirebbe una lotta più presente ed efficace.”
A causa del corteo, nella zona della stazione ferroviaria di Santa Maria Novella si sono verificati disagi per il traffico, soprattutto sull’asse di via Nazionale.