FIRENZE – A Carrara è stata realizzata un’opera diversa da quelle progettate per la messa in sicurezza, senza alcun tipo di controllo, né prima né dopo. Un comportamento che chiama in causa precise responsabilità della Provincia e del Genio Civile, per cui verranno presi provvedimenti disciplinari. E l’atto di accusa lanciato oggi dal governatore toscano Enrico Rossi, illustrando i risultati dell’indagine amministrativa avviata a tempo di record sul crollo dell’argine del Carrione che ha causato l’esondazione del 5 novembre scorso. Lì, ha detto Rossi, è stata fatta “un’opera diversa dal progetto iniziale, senza che nessuno abbia approvato le modifiche” e che “può essere all’origine del disastro”.
“E’ chiarissima la responsabilità della Provincia di Massa, e anche il Genio civile locale non ha avuto comportamenti adeguati” ha attaccato Rossi parlando di superficialità e inadempienza. “Si è costruito il nuovo muro appoggiandolo su quello esistente, e che invece doveva essere demolito e ricostruito per intero”, “ il progetto non è stato depositato al Genio civile Massa per i controlli sulla sismica previsti dalla legge” e “non è stato fatto infine nessun collaudo statico”, obligo della Provincia come responsabile per l’esecuzione dei lavori.
“Auspichiamo – ha detto Rossi – che verifiche vengano fatte anche da parte della Provincia e dal Comune, mentre alla fine arriverà il giudizio della magistratura”. La Regione è pronta a muoversi: contro l’ex dirigente del genio civile locale sarà avviato un procedimento disciplinare: “Era già stato spostato dall’incarico – ha detto Rossi e posto nella segreteria dell’Autorità di bacino del Magra. Oggi stesso, per decisione della Giunta toscana e del dg del dipartimento regionale ambiente verrà rimosso anche dalla segreteria dell’Autorità di bacino”.