Studenti e lavoratori in piazza contro jobs act, precarietà e riforma della scuola

FIRENZE – Migliaia di persone in piazza, slogan contro il premier, blocchi stradali e traffico cittadino in tilt oggi a Firenze, per i tre cortei che hanno attraversato strade e piazze del centro storico a del quartiere di Rifredi, in occasione della giornata di protesta indetta dai sindacati di base. Nel capoluogo lavoratori, studenti, attivisti dei movimenti e dei centri sociali sono scesi per strada per protestare contro le politiche economiche e il jobs act, la riforma della scuola Renzi-Giannini, ma anche per il diritto alla casa e alla salute, contro le grandi opere cittadini, gli inceneritori e la nuova pista dell’aeroporto.

Il corteo più numeroso è quello degli studenti:  in oltre 1500 sono partiti da piazza San Marco, dietro un grande striscioni che recita “No jobs act, no buona scuola. Tutti uniti, la lotta è una sola” e scandendo slogan contro il premier Renzi, puntando verso Santa Maria Novella e i viali. Da piazza Dalmazia in mattinata si erano mosse alcune centinaia di manifestanti per il corteo del Movimento Lotta per la Casa per raggiungere il concentramento dei lavoratori in piazza Puccini: lungo il percorso qualche lancio di petardi, scritte sui muri e alcuni brevi blocchi stradali tra piazza Dalmazia e viale Redi, che sono però bastati a mandare in crisi la viabilità cittadina. Breve sosta e presidio  in zona Rifredi anche davanti alla sede di Arpat, agenzia regionale per l’ambiente ritenuta responsabile di mancati controlli sulle grandi opere, quindi il corteo ha ripreso al marcia verso i viali.

Corteo di studenti, lavoratori e precari, e momenti di tensione anche a Pisa, quando alcuni manifestanti hanno cercato far ingresso nella sede della Provincia, ma son stati respinti dalle forze dell’ordine: alcuni manifestanti appartenenti ai centri sociali sono rimasti contusi. All’aeroportop Galilei, dove oggi incrociano le braccia i facchini e i lavoratori delle cooperative di servizio., un gruppo di circa 50 manifestanti all’interno dell’aerostazione controllate da un massiccio servizio d’ordine, scandendo slogan contro la Sat e chiedendo un incontro con i vertici dell società di gestione.