FIRENZE – Imprese, studenti universitari, e 1 milione di turisti: tutti provenienti dalla Cina e tutti, si spera, pronti ad invadere il capoluogo toscano. E’ quello cui punta per i prossimi mesi il Comune, con una serie di progetti coltivati e rilanciati anche nel corso delle ultime “missioni internazionali”, di cui si parlato nell’ultima seduta del Consiglio Comunale.
La prima e più immediata opportunità emersa nel recente viaggio a Nanchino dell’assessora alle relazioni internazionali Nicoletta Mantovani riguarda il settore turistico in relazione all’imminente Expo del 2015: un munifico quanto per ora anonimo “mecenate” cinese avrebbe prenotato la bellezza di 1.000.000 di ingressi alla manifestazione milanese e vorrebbe associare alla visita della fiera mondiale “Nutrire il pianeta” anche la possibilità di “nutrire anche l’anima” con le bellezze storico-artistiche: per questo gli uffici degli assessorati al turismo e alla cultura sono al lavoro per predisporre dei pacchetti integrati che aprano un canale tramite cui far giungere questo flusso enorme turistico potenziale di visitatori. Ancor in tema di interscambio turistico culturale, si sta lavorando all’ipotesi di scambi opere d’arte contemporanea ed “esposizioni incrociate” con le città gemellate, in particolare con Philadelphia, nel quadro di una collaborazione tra il Museo del 900 e le grandi collezioni di arte contemporanea della metropoli statunitense.
Sempre dalla Cina, poi, ci si aspettano importanti novità sul fronte dell’interscambio commerciale tra imprese italiane e cinesi, ma anche sul progetto di “campus universitario per stranieri” nel complesso dell’ex Tribunale di San Firenze, lanciato anni fa dall’allora sindaco Renzi e su cui continua a lavorare la giunta Nardella. La recente missione in Cina guidata dalla vicesindaca Giachi, è stata occasione di presentare all’Università Tonji (che già ha manifestato ne mesi scorsi un forte interesse) che nei primi mesi del 2015 il Comune pubblicherà il bando per la valorizzazione di San Firenze, per trovare i soggetti interessati a investire (ovvero mettere i soldi necessari) per rimettere a nuovo e realizzare all’interno dell’ex Tribunale (o di una parte di esso) una sorta di “sede distaccata” dell’ateneo che crei un ponte per gli studenti orientali. Il bando nel dettaglio è ancora da scrivere ma l’idea del Comune è chiara: un piano terreno a i in cui ospitare un centro civico-culturale aperto a tutti come il Centro Pompidou a Parigi (“un sorta di Beaubourg ma senza museo” dice Giachi), un primo piano da riservare agli studenti delle università straniere, che dialoghi ed interagisca con gli studenti italiani di design dell’ISIA, che nei prossimi mesi troverà posto proprio al terzo piano di San Firenze (in attesa del definitivo trasloco all’ex Meccanotessile).
Sulla missione in Cina non sono mancate neppure le polemiche, per la presenza all’interno delle delegazione proveniente da Firenze, del consigliere comunale di opposizione Mario Razanelli, e dell’ex dirigente comunale Simone Tanim, attuale presidente della SaS. Presenze ingiustificate? “Affatto – replica la vicesindaco Giachi – perché il consigliere Razzanelli partecipava a titolo personale e in quanto cittadino onorario di Ningbo, mentre Tani pur non essendo più dipendente del Comune, è rimasto referente del progetto Tonji, ma a puro titolo gratuito”.