FIRENZE – La “rivoluzione” della sanità toscana proposta dal presidente della Regione Enrico Rossi, con la riduzione da 16 a tre Asl e l’introduzione di un contributo sulle prestazioni da parte di ceti medio-alti, affonda le proprie radici nel pensiero di Enrico Berlinguer.
A dirlo è lo stesso Rossi con un post pubblicato oggi su facebook: “Dopo i tagli decisi dal governo, per salvare la sanità pubblica e per tutti, ho proposto una rivoluzione della sanità toscana che prevede di intensificare la lotta agli sprechi, di riorganizzare il servizio in tre aziende sanitarie-ospedaliere-universitarie al posto delle attuali 16, di richiedere un contributo significativo ai ceti medio alti sulle prestazioni sanitarie, di rimettere al centro l’appropriatezza e l’eticità delle cure”, spiega Rossi aggiungendo di essersi ispirato a queste parole di Enrico Berlinguer espresse nel 1981 e sempre valide: ‘Allo stato attuale è insensato che l’assistenza sanitaria sia resa gratuita per tutti gli italiani. Sia resa gratuita e con servizi efficienti per le fasce di reddito inferiori e medio-inferiori. Gli altri contribuiscano in ragione del loro reddito. Ma devono anche essere combattute e liquidate le baronie e le clientele dei pirati della salute, che portano a sprechi enormi e alimentano insopportabili discriminazioni'”.