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Palestina, sotto assedio il campo profughi di Shu’fat di Gerusalemme: l’appello del Palestian Child Center, partner Arci

today13/10/2022

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PALESTINA- Da giorni il campo profughi di Shu’fat a Gerusalemme è sotto assedio e isolato dalle forze di occupazione israeliane.I servizi di sicurezza israeliani e la polizia di frontiera sono a caccia di Odai Tamimi, il ventiduenne che l’intelligence ritiene responsabile degli otto spari che sabato notte al posto di blocco di Shuafat hanno ucciso una soldatessa. Tamini, dopo aver compiuto il suo attacco, è fuggito all’interno del campo profughi e gli agenti della polizia di frontiera che gli danno la caccia compiono perquisizioni e raid improvvisi nelle case. Intanto, 25mila persone sono state sigillate dentro l’unico campo profughi palestinese a Gerusalemme

Facciamo nostro e riportiamo l’appello alla comunità internazionale diffuso dai nostri partner del Palestinian Child Center, partner Arci, con progetti di sostegno alla popolazione, come quello a sostegno dell’educazione di studenti e studentesse appena concluso:

“Abbiamo tutti il diritto a un accesso equo ai nostri diritti umani senza discriminazioni. Tutti questi diritti sono interdipendenti, si rafforzano a vicenda e sono indivisibili. I Diritti umani sono sanciti nella Dichiarazione universale dei diritti umani, insieme al Patto internazionale sui diritti civili, politici, economici, sociali e culturali. La chiusura del campo di Shu’fat per i profughi palestinesi è una violazione di questi patti internazionali e un attacco al Diritto Internazionale. Questa azione priva i bambini del loro diritto all’istruzione, i malati del loro diritto a ottenere le cure e le cure sanitarie necessarie e la popolazione del proprio diritto alla libera circolazione e diritto al lavoro. I Trattati internazionali sui Diritti Umani vietano i trattamenti crudeli, disumani o degradanti a cui sono attualmente sottoposti i residenti del campo di Shu’fat, che sono centocinquantamila. Noi, bambini, donne e giovani del campo di Shu’fat, chiediamo alle autorità internazionali competenti di intervenire e svolgere il loro dovere, che è loro dettato dalle convenzioni e dagli accordi internazionali a tutela dei diritti umani e in particolare dei diritti dei rifugiati.”

Scritto da: Redazione Novaradio


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