FIRENZE – “Nessun dialogo con il Comune, per loro noi siamo gli abusivi: eppure qua ci sono tutti cittadini regolari”. Così Marzia Mecocci, portavoce del Movimento di lotta per la casa, sull’occupazione, tre giorni fa dell’ex hotel Astor di via Maragliano a Firenze. L’ex hotel, vuoto e inattivo da anni, è stato occupato qualche giorno fa da 17 nuclei familiari per un totale di oltre 70 persone (40 adulti e 31 minori, per la precisione): “Sono famiglie di nuovi poveri, messe in difficoltà dalla perdita del lavoro o dal caro affitti, in una città in cui si costruiscono hotel e studentati ma nessuno vuole affittare a stranieri”. E al sindaco di Firenze, Dario Nardella che oggi, alla vigilia della riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza, dice di voler chiedere lo sgombero dell’immobile, la portavoce del Movimento di Lotta per la casa replica: “Noi siamo qua, non costiamo nulla e non ingrassiamo la solidarietà a tempo delle cooperative sociali” dice, e fa una richiesta precisa al Comune: “Invece di fare ipocrisia sui bambini senza luce e acqua, conceda l’allaccio alle utenze. Basterebbe una firma”.
Tra le persone che attualmente vivono all’hotel ex-Astor, c’è anche Lidia, 53 anni, badante che percepiva uno stipendio di 600 euro al mese. Nel 2017 si è ammalata di cancro al seno, fa la chemioterapia da anni, i figli sono lontani e non può più lavorare a causa della sua malattia. Dal 2013 è stata un’attivista del Movimento di lotta per la casa fino a quando non ha avuto bisogno anche lei di aiuto.
“Qui tutti lavoriamo ma abbiamo uno stipendio bassissimo che non ci permette di pagare un affitto a Firenze. Come fai con uno stipendio di 600- 700 euro?” spiega Lidia, “Nell’ex-hotel ci sono peruviani, che lavorano come muratori e badanti, famiglie con bambini, e anche italiani, persone davvero povere che vivevano per strada,” racconta Livia, “Nessuno è contento di stare in una casa abusiva ma non possiamo stare per strada con bambini piccoli.”