STAZZEMA (LU) – “Sono trascorsi settantotto anni dai giorni dell’eccidio nazifascista compiuto nelle frazioni di Stazzema. L’orrore ha colpito le nostre terre, la nostra gente, a testimonianza degli effetti di ideologie perverse nemiche della dignità e della libertà delle persone”. Come ogni anno, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella non ha mancato di inviare un proprio messaggio in occasione della commemorazione dell’anniversario della strage di Sant’Anna di Stazzema, che 78 anni fa vide l’eccidio di circa 560 persone tra donne, anziani e bambini (65 sotto i dieci anni) ad opera dei nazifascisti.
“Gli assassini, ufficiali e militari delle SS, che compirono la strage aiutati da fascisti della zona – le parole del Capo dello Stato – manifestarono fino in fondo inconcepibile disumanità, colpendo centinaia di persone innocenti, trucidando anziani, donne, bambini, sterminati con ferocia, lasciando corpi martoriati e bruciati. La memoria dell’eccidio di Sant’Anna di Stazzema è, per l’intera Europa, una spinta costante a mantenere al primo posto il tema del rispetto della vita delle persone, della pace come orizzonte storico necessario, della partecipazione a comuni prospettive di vita e di sviluppo. Il segno profondo di un orrore così grande è inciso a caratteri indelebili nella coscienza della Repubblica. Dalla reazione a quell’abisso scaturì il riscatto morale e civile del nostro popolo, il secondo Risorgimento del nostro Paese. Da qui hanno preso le mosse le radici di una civile convivenza che ha trovato nella Costituzione i suoi architravi”.
“Gli italiani – prosegue il capo dello Stato – devono grande riconoscenza ai pochi testimoni sopravvissuti, ai familiari delle vittime, a quanti si sono impegnati negli anni a ricostruire circostanze ed eventi, a ricomporre le storie individuali. La loro testimonianza è stata preziosa, contribuendo a costruire un memoriale vivente”.
Dei sopravvissuti ha parlato anche la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola, nel video-messaggio inviato a Stazzema: “Poco più di un anno fa ci ha lasciati Enrico Pieri, sopravvissuto all’eccidio di Sant’Anna quando aveva 10 anni” ha ricordato: “Enrico Pieri ha passato la sua vita a divulgare quanto accaduto nel suo paese in quella terribile estate del 1944 perché non succedesse mai più. Enrico nei suoi discorsi insegnava ai giovani l’importanza dell’Europa, aveva capito la differenza tra l’Europa dei nazionalismi del passato e l’Europa di oggi. Enrico ha creduto nella promessa dell’Europa”. Metsaola si è detta “fiera che il Parlamento, che io ho l’onore di presiedere, abbia deciso di conferire nel 2011 a Enrico Pieri il premio del cittadino europeo per la tenace opera a favore delle pace e dell’unità europea”.