FIRENZE – “Se Giorgia Meloni prendesse formalmente e pubblicamente le distanze da tutte queste realtà di estrema destra con cui ha avuto rapporti e con cui ha firmato anche accordi, farebbe una cosa molto più semplice e banale invece che questo faticoso discorso in video all’Europa” per “rassicurare sul fatto che nel caso di una loro vittoria non ci sarebbe una svolta autoritaria”.
Dario Nardella, sindaco di Firenze, parlando coi cronisti a margine delle celebrazioni del 78/o anniversario della Liberazione della città, invita la leader di FdI a “prendere pubblicamente e formalmente le distanze dai leader sovranisti ed antieuropei come Orban o Morawiecki con cui ha firmato a Budapest la carta dei valori” e “a prendere le distanze dai partiti di destra estrema ai cui eventi pubblici ha partecipato come Vox in Spagna che sono espressamente antieuropei, sovranisti, e che purtroppo hanno anche più volte promosso o approvato leggi che sono state giudicate dalle istituzioni europee contrarie ai valori fondativi dell’Europa perché limitative dei diritti delle persone. Pensiamo alle unioni civili, ai diritti Lgbt, pensiamo anche al rischio di xenofobia ed antisemitismo”.
Sulla stessa linea anche il presidente regionale Eugenio Giani, per cui centrale è la collocazione europea di FdI e i rapporti con la Russia: “Ritengo che non sia adeguato chi ancora tiene rapporti con Orban, col premier polacco, con tutti i movimenti antieuropeisti. Con la Russia è indubbio che vi siano dei rapporti da parte di leader importanti del centrodestra con Putin, e ciò che ha rappresentato e che rappresenta. E sui temi che in realtà sono quelli di un Pnrr che Giorgia Meloni e il suo partito non hanno votato nel Parlamento europeo”.
Secondo Giani invece le posizioni di Fratelli d’Italia di fronte ai temi dell’antifascismo non sono rilevanti in vista del voto: “Non ritengo che sia un tema elettorale”. FdI “ha sicuramente delle radici che portano a chi ha voluto testimoniare nel Dopoguerra una sorta di continuità” ha detto Giani, aggiungendo però: “Ritengo che con Giorgia Meloni oggi il confronto debba essere politico”.