FIRENZE- “Lo abbiamo sempre detto: a Sollicciano servono interventi strutturali e questo deve essere accompagnato con percorsi di reinserimento di persone che hanno fragilità in particolar modo problemi di disagi psichiatrici e psicologici”, commenta l’assessora a welfare, educazione e immigrazione Sara Funaro ai microfoni di Novaradio. “Il carcere non deve essere un luogo punitivo ma deve essere un luogo rieducativo e di reinserimento. Nelle condizioni attuali questo è molto critico.”
Così l’assessora Funaro commenta le condizioni di vita delle persone detenute nel carcere di Sollicciano denunciate nella lettera-esposto firmata da 300 detenuti che denuncia infestazioni di topi e cimici, inflitrazioni d’acqua e muffe,caldo soffocante e assenza di ventilatori. Si parla anche di grave disagio psichiatrico, con oltre 1000 casi di autolesionismo, 47 tentativi di suicidio nell’ultimo anno ma anche i dati dell’ Ars Toscana che indicano come un detenuto su due soffra di disturbi psichici.
“Sollicciano ha già una situazione estremamente critica, è chiaro che più situazioni critiche vengono inserite all’interno e più diventa complicato intervenire. Dovrebbe esserci un’attenzione generale da parte di tutti quelli che si occupano degli inserimenti per evitare di sovraccaricare Sollicciano di situazioni problematiche e fare modo che si possano risolvere,” continua l’assessora”Il tema strutturale di Sollicciano è importante: il luogo in cui si vive fa la differenza nei percorsi di reinserimento. L’impegno da parte di tutti deve essere molto forte per fronteggiare una situazione oggettivamente complessa.”
Il 70% dei detenuti sono di nazionalità straniera, rimane il problema del riconoscimento della residenza da parte del Comune di Firenze per la presa in carico psichiatrica. “Ci tengo a sottolineare che le persone all’interno del carcere hanno diritto all’assistenza indipendente dalla residenza sappiamo che una volta fuoriusciti c’è una complessità a seconda del caso del caso, ci sono cose che possono essere fatte e altre che sono più complesse: è un tema sicuramente da attenzionare,” conclude Funaro. “Del tema della residenza anagrafica se ne occupa la mia collega Titta Meucci, mi confronterò con lei per capire quali sono gli elementi di criticità. Le problematiche delle residenze sono legate a vari fattori: c’è da capire dove ci sono questi problemi.”
In podcast l’intervista all’assessora a welfare, educazione e immigrazione Sara Funaro