TOSCANA – Sempre più in sofferenza la sanità pubblica toscana, a causa i picchi di afflusso nei pronto soccorso e la carenza di personale che rende difficile la rapida presa in carico di tutti. Di ieri le scioccanti foto rdel Dea dell’ospedale Le Scotte di Siena rese note dal sindacato degli infermieri Nursind, con numerose ambulanze incolonnate sotto il sole all’ingresso del Pronto soccorso e fino a 60 pazienti “costretti a lunghe attese all’interno delle ambulanze, aspettando che si liberi un letto al pronto soccorso per essere visitati, e disagi che sotto il sole cocente di quest’estate sono facilmente immaginabili”.
“La situazione generatasi al pronto soccorso è inaccettabile ha tuonato il sindaco senese Luigi De Mossi : “I cittadini senesi pretendono, e meritano, una sanità capace di rispondere alle loro necessità. Il messaggio a Regione e Aous è chiarissimo: prendete in mano la situazione e affrontatela”. “L’AUO senese – è stato costretto a precisare il dg delle Scotte, barretta – è a lavoro per analizzare le criticità verificatesi negli ultimi giorni e migliorare così la presa in carico”
Servono risorse e personale, è chiaro Ma in tutto questo la Regione deve fare i conti con un bilancio “bloccato”. Lo ha ammesso a chiare lettere ieri l’assessore alla sanità Simone Bezzini: “Dovevamo erogare delle risorse del salario accessorio che in questo momento, come altre Regioni, non possiamo erogare perché stiamo rischiando lo sforamento dei tetti sul personale. Ci sono dei vincoli di legge sbagliati che il Governo si era impegnato proprio in questa settimana a rimuovere”. Il riferimento è al sistema dei “tetti” che impone alla Regione, che già ha speso nel 2022 più di quanto previsto, di non oltrepassare la soglia del +1,4%. Il problema è che, ha aggiunto, “la crisi di Governo ha lasciato a metà una serie di questioni importanti: più risorse ai sistemi sanitari regionali, incentivi ai medici dei pronto soccorso, miglior utilizzo dei medici di famiglia nei sistemi territoriali”.
Lo sano bene i medici ospedalieri, che però a questo punto sono arrivati al limite della sopportazione, tant’è che tutte le sigle dell’ “intersindacale medica” hanno prennunciato lo stato di agitazione proprio sul tema dell’adeguamento salariale, e domani incontreranno la commissione sanità del Consiglio Regionale. “L’adeguamento dei salari era stato sancito da un accordo del 2019, sospeso dal covid e ribadito dopo la nostra mobilitazione in un nuovo accordo del 2021” spiega Gerardo Anastasio, segretario toscano del sindacato dei medici ospedalieri Anaao Assomed. Il problema è che la Regione Toscana ha assunto e stanziando in bilancio solo parte delle risorse necessarie a coprire lo stipendio annuale: “Per l’adeguamento mancano circa 2.00 euro a testa l’anno, ma è stata solo l’ultima goccia che ha fatto traboccare il vaso. In Toscana i medici del servizio sanitario vengono pagati 5.700 euro l’anno lordi in meno rispetto alla media nazionale”. “Serve più personale, una migliore organizzazione meglio pagato”