FIRENZE – Nel trentennale dalle stragi mafiose di Capaci e Via D’Amelio per condividere i valori della giustizia e della legalità torna a Firenze il Festival della Legalità, ideato e promosso dall’Associazione “Il Gomitolo Perduto”. Il Festival si apre il 10 giugno con la “Cena per la legalità”, organizzata in collaborazione con l’Istituto Alberghiero Saffi. Il menù sarà curato da , ambasciatore antiracket per la ristorazione in Italia e nel mondo, che si è ribellato alla mafia e ha rifiutato la scorta.
L’11 giugno, a partire dalle 21 al Caffè Letterario nel cortile delle Murate, si terrà il dibattito “Vittime di Stato e di Mafia” con la presentazione del libro “Io posso, due donne sole contro la mafia” scritto da Marco Lillo e Pif ed edito da Feltrinelli. Dopo i saluti istituzionali del sindaco Dario Nardella, interverrà Savina Pilliu, protagonista insieme alla sorella Maria Rosa, della storia di resistenza civile raccontata nel libro. Le sorelle Pilliu non hanno ceduto alle minacce di un costruttore legato alla mafia, combattendo per oltre 30 anni in difesa della propria abitazione. “Ancziché convegni sulle vittime della mafia – ha spiegato Mimma Dardano, dell’Associazione per la legalità “Il gomitolo perduto”- abbiamo deciso di invitare i testimoni viventi”.
La ‘Marcia della Legalità’ chiuderà il Festival nella giornata del 12 giugno: due percorsi di lunghezze diverse attraverseranno il centro della città per poi congiungersi e terminare all’Accademia dei Georgofili in via Lambertesca, luogo simbolo delle stragi di mafia per Firenze, dove nella notte tra il 26 e il 27 maggio del 93, persero la vita i coniugi Fabrizio Nencioni e Angela Fiume con le loro figlie Nadia e Caterina e lo studente Dario Capolicchio.
“È un festival che mette insieme tante iniziative per non dimenticare una delle pagine più buie della nostra Repubblica e ricordare il dramma delle stragi mafiose di Capaci e via D’Amelio a trent’anni di distanza”, ha detto l’assessora comunale Sara Funaro.