FIRENZE – Una lettera aperta per chiedere al sindaco di Firenze Dario Nardella e all’assessore al personale Alessandro Martini di “attivare in tempi congrui gli opportuni e tanto attesi tavoli di confronto con la parte sindacale”. È la presa di posizione dei precari delle biblioteche e dell’archivio di Firenze che oggi hanno presentato la lettera nel corso di una conferenza stampa sotto Palazzo Vecchio.
“Il Piano esecutivo di gestione, pubblicato lo scorso 25 maggio – spiega Alessio Nencioni, uno dei precari – destina per il nuovo affidamento 1120 mila euro in meno di quelli necessari per l’attivazione di tutti i servizi. Questo determinerà una possibile perdita di posti di lavoro o una riduzione oraria del personale esternalizzato. Siamo a chiedere un vostro impegno, riteniamo che sia ancora possibile, prima dell’assegnazione del nuovo affidamento il 1 luglio, reperire nelle pieghe del bilancio le risorse mancanti”.
Secondo i lavoratori “gli impegni posti dal Consiglio comunale a carico del sindaco e della Giunta per la ‘reinternalizzazione del maggior numero di funzioni possibili’ rischia di tradursi in una perdita occupazionale per i dipendenti delle cooperative che attualmente gestiscono questi servizi. Negli scorsi mesi molte sono state le voci di sdegno che si sono levate contro i licenziamenti recapitati per whatsapp o per sms, voci levate anche da parte di molti dei destinatari della presente lettera per casi analoghi successi nel nostro territorio (Gkn e non solo), ma ci può essere di peggio al licenziamento fatto per whatsapp, ed è il licenziamento fatto senza nessuna comunicazione”. Il messaggio è stato rivolto anche al presidente del Consiglio comunale Luca Milani e ai consiglieri.