FIRENZE – Esuberi confermati ma ammortizzatori sociali e incentivi alla ricollocazione: è in estraema sintesi il puto di caduta dell’accordo tra sindacati e azienda sulla vertenza Pineider, marchio storico fiorentino fondato nel 1774 nell’incisoria, nella stampa a rilievo e anche nella pelletteria ed oggettistica. La proprietà (gruppo Rovagnati) conferma la procedura di licenziamento collettiva con nove esuberi tra i 35 lavoratori dell’azienda (23 sono impiegati nello stabilimento di Bagno a Ripoli, gli altri nel negozio in piazza Rucellai a Firenze) ma si rende disponibile a mitigarne l’impatto sociale.
Gli strumenti contemplati nell’accordo vanno dall’utilizzo degli ammortizzatori sociali (12 mesi di contratto di solidarietà che partiranno il 6 giugno) alla ricerca ed individuazione, tramite un advisor, di aziende interessate all’assunzione di lavoratrici e lavoratori in esubero e il prosieguo delle attività di pregio che l’azienda intende dismettere, dagli incentivi all’esodo alla dote di ricollocazione di 10mila euro a lavoratore e il supporto, tramite un’azienda specializzata, per la ricerca di un nuovo impiego.
“Un accordo innovativo – ha spiegato Chiara Liberati,s enza nascondere l’amarezza per gli esuberi: “Pineider, anzi Rovagnati è stata sorda ad ogni mediazione, decidendo di perdere delle professionalità eccezionali nel campo dell’artigianato artistico. Quel che è stato ottenuto è frutto della mobilitazione e della dignità di questi lavoratori e lavoratrici, ringraziamo infine le istituzioni per l’impegno profuso. Monitoreremo sul rispetto dell’accordo”.