FIRENZE – No ai licenziamenrti e alla cassa integrazione, contro il piano che anziché ristrutturare rischia di disintegrare l’azioenda. Più di 250 lavoratori della Esaote hanno sfilato stamani nel centro di Firenze, da via Martelli agli Uffizi, contro il piano industriale presentato dall’eziedna di apparecchiature elettromedicali, che prevede 76 esuberi fra gli stabilimenti di Firenze e Genova, con procedura di Cassa integrazione straordinaria già annunciata dall’azienda stessa per 120 unità.
La protesta è stata indetta da Rsu e sindacati confederali di categoria, in vista della riunione il 4 luglio prossimo con Esaote al Ministro dello Sviluppo economico, e nei giorni successivi presso il Ministero del Lavoro. “Vogliamo presentare a Roma il piano industriale alternativo redatto dai lavoratori – ha affermato Daniele Collini (Fiom-Cgil) – per evitare lo spezzatino dell’azienda, che la distruggerebbe”. Per Flavia Capilli (Fim-Cisl) “il trasferimento del know-how da Firenze è incomprensibile perché significherebbe perdere una mole di conoscenze e modernità infinita”.