FIRENZE – Un presidio davanti alla sede della Regione Toscana per dire “no alla privatizzazione, no allo spezzatino” di Fidi Toscana. E’ quello organizzato stamani la Fisac Cgil-Unisin che parteciperà alla protesta insieme ai lavoratori e alle lavoratrici della finanziaria regionale. L’agitazione è stata indetta contro il progetto della Regione, di modificare il suo ruolo in Fidi e le funzioni assegnate: cedendo gran parte della sua quota-capitale (ora al 49%) “pur mantenendo una forte presenza”, lasciando in capo alla finanziaria solo le attività di “sostegno al mercato libero delle garanzie e di altre forme di finanza” e spostando all’agenzia regionale Sviluppo Toscana le funzioni dell’adesione delle aziende al Pnrr, del sostegno agli investimenti, all’internazionalizzazione, alla finanza innovativa e alla creazione di start up innovative – il tutto da effettuarsi con lo spostamento di parte del personale di Fidi.
L’agitazione arriva nel giorno in cui approda in Consiglio Regionale la discussione del piano, che il sindacato boccia come “operazione spericolata”: “Si spezzetta l’azienda e si rinuncia al rilancio, e non si danno garanzie ai lavoratori che rimarrebbero in una Fidi privata”. Dietro all’operazione, si sottolinea da parte dei lavoratori non ci sono ragioni puramente economiche. Solo nel 2021 FIDI ha fornito garanzie per 240 milioni di euro; l’azienda chiude i bilanci in attivo da alcuni anni e ha già subito un dimagrimento da 90 a 50 dipendenti.“E’ un’operazione politica – attacca ancora Quiriconi – che mette in vendita un’azienda che in questi anni ha svolto un fondamentale funzione, ad esempio come anticipatore e garante del versamento delle casse integrazioni straordinarie, forte l’altro di un patrimonio da oltre 100 milioni di euro” che può far gola ai privati, senza però garanzie che i diritti dei lavoratori né la mission di interesse generale siano tutelati.
>>> Ascolta l’intervista integrale a Daniele Quiriconi, Fisac Cgil Toscana