FIRENZE – “Il primario obiettivo è individuare prima a Firenze, poi in una località della costa, la scelta è tra Pisa o Livorno, un punto di riferimento che possa essere il front office anche per gli ucraini che arrivano con propri mezzi e cercano informazioni o devono essere seguiti nella loro sistemazione”. Lo ha detto il presidente della Toscana, Eugenio Giani, durante un punto stampa sull’organizzazione dell’accoglienza nella regione.
Giani anche reso noto che stamani si è tenuta la prima delle riunioni quotidiane che ci saranno per affrontare i tre aspetti-cardine della gestione dei profughi di guerra: la prima accoglienza, i trasporti dentro la regione e l’assistenza sanitaria. “L’art 2 del Dpcm attribuisce formalmente al presidente di Regione il compito di commissario per l’emergenza umanitaria – spiega Giani -. Ci sono tre compiti fondamentali: seguire una prima accoglienza, che non trova spazio nella spontanea accoglienza o nei Cas organizzati dalle Prefetture, che noi orienteremo verso gli alberghi. Il secondo compito è quello dei trasporti che progressivamente cureremo perché all’interno della Regione gli ucraini in arrivo abbiano condizioni agevolate per muoversi per questioni di lavoro o familiari. La terza grande questione è la sanità. Organizzeremo tutto questo attraverso riunioni periodiche quotidiane, la prima si è tenuta stamani”. Sulla questione sanitaria, ha poi spiegato Giani, “il nostro direttore della sanità ha già elaborato una circolare sul tampone da fare e le vaccinazioni, che non saranno solo vaccinazioni Covid, ma anche quelle contro altre patologie, penso alla rosolia, il morbillo”.
l ‘front office’, punto di accoglienza a Firenze, ha aggiunto Giani, potrebbe essere secondo “tre ipotesi” in valutazione “alla Fortezza da Basso, alla Mercafir dove coniugare la funzione dei beni con quella dell’accoglienza e, ultima opzione che stiamo valutando e potrebbe essere quella giusta, Santa Rosa nel presidio sanitario. Tutto questo perché ci possa essere un punto di riferimento fisico affinché gli ucraini trovino indicazioni delle procedure da seguire”. Per Giani “nel momento in cui avremo individuato il punto di front office e avremo creato lì un’unità operativa, crediamo di poter far fronte a tutte le informazioni per poter fornire l’alloggio, i trasporti e l’assistenza sanitaria”. Ascolta>>
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