FIRENZE – Più di trecento manifestanti stanno partecipando al corteo di Firenze organizzato da Slc-Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom-Uil della Toscana in occasione dello sciopero nazionale Tim indetto per oggi. Il corteo è partito da piazza Indipendenz e dopo aver attraversato le vie del centro è arrivato in via Cavour davanti alla Prefettura, dove è stata ricevuta una delegazione dei sindacati. In Toscana gli addetti Tim sono circa 2.100, secondo i sindacati, e con l’indotto ci si avvicina ai 3.000.
Le organizzazioni hanno chiesto a Prefettura di portare le loro rivendicazioni all’attenzione del Governo, e alle istituzioni regionali di stimolare l’esecutivo con l’obiettivo di “arrivare ad un piano industriale chiaro, che rafforzi gli investimenti per il futuro delle telecomunicazioni e scongiuri perdite occupazionali”.
I sindacati si oppongono all’ipotesi di scorporo della rete – che definiscono “spezzatino” – chiedono un ruolo centrale dell’ex monopolista, un intervento diretto dello Stato per finanziare gli investimenti in base agli interessi del paese; regole a garanzia della remunerazione degli investimenti e della concorrenza sui servizi; garanzia del controllo statale sull’infrastruttura e sulla sicurezza nazionale”,
“L’ipotesi di scorporo della rete è una scelta che fa gli interessi solo degli azionisti finanziari e porterebbe a 8-10mila esuberi diretti” sottolinea Samuele Falossi, Slc Cgil Toscana, che punta il dito sul colpevole silenzio del governo: “Nessuno all’estero ha fatto una scelta simile, si rivaluti il ruolo dell’azienda con una gestione rivolta all’interesse del paese e non alla remunerazione degli azionisti”.
>> Ascolta l’intervista integrale a Samuele Falossi