MASSAROSA- Infuriano le polemiche Massarosa per l’episodio avvenuto durante la seduta del Consiglio Comunale dedicato al Giorno della Memoria, quando la consigliera di FdI Michela Dell’Innocenti si è rifiutata di partecipare alla lettura, da parte di tutti componenti dell’assemblea, dei nomi degli ebrei deportati nei lager: “Io passo” ha detto, giunta al suo turno, senza nemmeno sollevare lo sguardo dal cellulare.
Nelle ore passate, sono montate le critiche – tra cui quello della senatrice a vita e sopravvissuta ai campi Liliana Segre – ed è cresciuto l’imbarazzo nello stesso partito della consigliera Dell’Innocenti, che così si è giustificata: “Avevo avvisato il presidente del consiglio comunale alla riunione dei capogruppo che a causa di problemi personali sarei arrivata in ritardo alla seduta. E di questo mi scuso, ma l’iniziativa non era stata in alcun modo programmata e concordata. Ho passato la parola solo perché ero appena arrivata e non avevo idea di cosa si stesse parlando” ha detto, aggiungendo: “Mi si può accusare di tante cose, ma sicuramente non sono antisemita: stanno montando una polemica che non esiste”.
Una ricostruzione destituita da ogni fondamento” la replica della sindaca, Simona Barsotti che a Novaradio racconta: “La lettura dei nomi in Consiglio era stata concordata in una riunione precedente cui era presente la stessa consigliera, quindi sapeva tutto. Quando al suo turno è rimasta in silenzio c’è stato un fortissimo imbarazzo, e un consigliere accanto le ha preso il foglio per proseguire la lettura” dichiara: “Né nell’immediato né in seguito ha chiesto scusa, lo dimostra la diretta streaming della seduta”.
“Un episodio piccolo ma è preoccupante” per la prima cittadina di Massarosa: “Mi auguro che questo possa esser un atto, purtroppo successo, ma che non succeda più” ammette, e annuncia: “Lo Statuto e il regolamento comunale nostro specifica bene che siamo contro ogni fascis“Lo Statuto e il regolamento comunale nostro specifica bene che siamo contro ogni fascismo e ogni razzismo, e io farò firmare una presa d’atto attraverso un codice etico” ad “ogni consigliere, ogni assessore e ogni amministratore”.
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