FIRENZE – Non solo stop ai veicoli più inquinanti e il varo dello “scudo verde” ai confini della città (entro l’anno è prevista l’installazione degli speciali varchi telematici) ma anche incentivo dei mezzi più sostenibili, in primis quelli elettrici. L’aspirazione del Comune di Firenze e a diventare città sempre più “smart” e ecostenibile passa anche dal favorire sempre di più la diffusione della mobilità elettrica: in questo senso va il bando che prevede sostanziosi contributi economici per chi passa da una macchina benzina ad una ibrida o elettrica (che si sommano a quelli statali), e il piano portato avanti da anni dal Comune di nuove installazione di colonnine per la ricarica dei mezzi.
Sembra tutto perfetto, eppure c’è un problema: moltissime colonnine presenti su strada pubblica a Firenze sono di fatto inutilizzabili. Come è possibile? Il fatto è che le colonnine installate negli anni addietro aFirenze presentano un particolare tipo di attacco per la ricarica detto “tipo3a” (o Skame): si tratta del tipo standard negli USA, a lungo in voga anche da noi, ma ormai soppiantato da un nuovo tipo di “attacco”: quello di “tipo 2” (o Mennekes), che è diventato lo standard dell’Unione Europea, il che vuol dire che tutti i nuovi veicoli prodotti nell’UE presentano quest’ultimo tipo di “attacco”.
La conseguenza è che in gran parte delle stazioni di ricarica la metà delle colonnine sono di tipo 3: è il caso, ad esempio, delle colonnine in via Verdi o piazza de Ciompi (Q1), viale Malta e viale Volta (Q2), piazza Dolci / via del Pozzino (Q3). In alcuni casi, addirittura, c’è una prevalenza degli attacchi del vecchio tipo: solo pr rimanere nl Quartiere 2, nelle stazioni di ricarica di viale dei Mille e di via D’annunzio sono inutilizzabili dalle auto nuove 2 “prese” su 3, in piazza Alberti (lato Gioberti) addirittura 5 su 6.
La questione è nota anche all’amministrazione comunale, che nel corso degli anni passati si è spesa molto su questo fronte facendo del capoluogo una delle città leader per la presenza di colonnine elettriche. “E’ vero – ammette l’assessore alla mobilità Stefano Giorgetti – le nostre colonnine sono un’infrastruttura abbastanza datata, risalente a 6-7 anni fa, legata alla mobilità elettrica dell’epoca, soprattutto moto e scooter. Non a caso tutti gli ultimi interventi di installazione di nuove colonnine realizzati da Enel sono tutte del “tipo 2” Mennekes. “Quest’anno – assicura però l’assessore – partirà un intervento che non solo realizzerà l’installazione di 100 nuove colonnine e procederemo anche a sostituire quelle vecchie”.
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