TOSCANA – In Toscana, si stima che siano oltre 150mila le famiglie alle prese con la precarietà abitativa, di cui 5mila rischiano di trovarsi, a partire dalle prossime settimane, le forze dell’ordine, con l’ufficiale giudiziario, alle porte. Solo a Firenze, nel prossimo semestre, si rischiano oltre 70 esecuzioni forzate al mese, 30 a Pisa così come a Lucca, 40 a Livorno, 20 a Prato, a Pistoia e Arezzo, 15 a Siena altrettanti a Massa-Carrara e Grosseto.
Lo rendono noto Cgil e Sunia della Toscana. Maurizio Brotini e Simone Porzio della Cgil Toscana insieme a Laura Grandi del Sunia Toscana sottolineano, in una nota, che “nel periodo di blocco degli sfratti poco o niente è stato messo in atto dalle Amministrazioni comunali per cercare di approntare e governare un piano, per garantire in tempo il passaggio da ‘casa a casa’ di migliaia di famiglie toscane sempre più in crisi in termini di capacità reddituale, di conservazione del posto di lavoro oltreché sanitaria”.
Sunia e Cgil “ribadiscono la necessità di coordinare tutti i soggetti che a livello locale si ritroveranno coinvolti nella gestione dell’emergenza sfratti (prefetture, uffici giudiziari, Comuni, aziende di gestione delle case popolari, organizzazioni sindacali degli inquilini, della proprietà e dei lavoratori) per evitare l’ulteriore aggravamento del ‘tracollo sociale’ che un mancato passaggio da casa a casa potrebbe provocare”.
>>> Ascolta l’intervista a Laura Grandi, segretario Sunia Firenze e Toscana