SIENA – Scelta importante e “significativa” quella dell’Ateneo di Siena di accogliere alcuni studenti afghani, “di fronte a un fenomeno che si è visto in diverse parti nell’ambito europeo, di strano disallineamento, di incoerenza, di contradditorietà tra i principi dell’Ue, tra le solenni affermazioni di solidarietà” verso gli afghani “e il rifiuto di accoglierli. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenendo all’apertura dell’anno accademico dell’Università senese, ne ha lodato le iniziative di accoglienza dei rifugiati. A proposito della chiusura di alcuni governi dell’est Europa nei confronti dei migranti, Mattarella ha poi sottolineato il “sorprendente divario tra i grandi principi proclamati e non tenere conto della fame e del freddo a cui esposti esser umani a confini Unione”.
Mattarella ha anche parlato di università e recovery plan. Tra le grandi missioni del Pnrr, ha detto, “la quarta riguarda le università e le scuole con il grande obiettivo di accrescere il ruolo, l’offerta universitaria e ampliare l’offerta e la qualità, accompagnando con risorse in maniera importante. Le università sono indispensabili per sviluppo e il rilancio del paese e il loro ruolo è imprescindibile”.
Subito dopo la cerimonia all’ateneo, visita di una mezz’ora circa, stamani, del presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla Fondazione Toscana Life Sciences a Siena, centro nei cui laboratori si stanno sviluppando gli anticorpi monoclonali contro il Covid. Ad accoglierlo il presidente della Fondazione, Rino Rappuoli: “Il presidente ci ha ascoltati molto attentamente – ha detto Rappuoli – redo che abbia capito l’importanza di fare ricerca avanzata, e che serve sia per fare vaccini e monoclonali per la nostra salute ma anche per creare posti di lavoro”. Ad inizio 2021 i ricercatori Tls ha isolato un anticorpo monoclonale efficace nel contenere il covi, ma la sperimentazione è bloccata: “Questo è dovuto ad una serie di limiti, spesso burocratici, di regole troppo stringenti che non ci permettono di andare così veloci come vorremmo andare”. Ad esortare una accelerazione sui monoclonali è anche il governatore toscano, Eugenio Giani.