FIRENZE – Sarà lo Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze, azienda pubblica, a diretta dipendenza dal Ministero della Difesa, il centro per la produzione della cannabis destinata ad uso terapeutico. In base a quanto si apprende, il protocollo per consentire allo storico stabilimento di via Reginaldo Giuliani di produrre farmaci cannabinoidi, cioè a base di cannabis, non è ancora pronto ma sarebbe “alle battute finali”.
Alla stesura del protocollo sta lavorando da alcuni mesi un tavolo tecnico, precisa, “formato da esperti dei due ministeri che lavorano da tempo in stretto rapporto, credo anche con l’Istituto superiore di sanità”, ha fatto sapere Luigi Manconi, presidente della Commissione Diritti Umani del Senato, che ha commentato: “L’utilizzo di questi farmaci – dice Manconi – è consentito nel nostro paese dal lontano 2007; eppure, nel corso del 2013, appena qualche decina di pazienti ha potuto farvi ricorso. Ciò a causa di una procedura lenta e farraginosa. Per questo ho chiesto di affidare allo Stabilimento chimico-farmaceutico militare di Firenze, che già produce presidi sanitari e medicinali, l’incarico di provvedere al fabbisogno nazionale, nelle condizioni di massima sicurezza. É stata dura ma ce l’abbiamo fatta”.
Esulta il consigliere regionale Enzo Brogi (Pd), storicoo alfiere dell’introduzione dell’uso terapeutico della cannabis e promotore di una legge regionale in materia: Una buona notizia: si potrà ora dare il via a quella che ho definito la ‘filiera corta’ della cannabis terapeutica, che anziché arrivare dall’estero, con tempi lunghi e costi altissimi, potrà essere coltivata e lavorata in Italia”.
“Un risultato positivo- ha commentato soddisfatto il sindaco di Firenze, Dario Nardella – in termini di supporto alla ricerca scientifica, di sperimentazioni, cure innovative e coinvolgimento di professionalità nuove, che fanno di Firenze in questo settore come tanti altri una punta di diamante nella ricerca in ambito scientifico sanitario”.