FIRENZE – Al via lunedì in Toscana la campagna di vaccinazione con la terza dose (“booster”): si partirà con i circa 12.500 anziani delle Rsa e gli operatori che vi lavorano, e con le persone over 80 – circa 320.00o mila, che però non saranno vaccinati tutti subito: la terza dose infatti scatta solo dopo 6 mesi dall’ultima somministrazione. Le modalità saranno diverse: nelle Rsa le vaccinazioni saranno fatte dalle unità USCA, per gli anziani si sta elaborando un modello misto: vaccinazione libera nei centri vaccinali, nelle farmacie o tramite chiamata dei medici di famiglia: protocolli specifici con medici di base e farmacisti ancora non sono stati siglati, ma si conta di firmarli entro le prossime ore, ha spiegato stamani a Novaradio Renzo Berti, direttore dipartimento Igiene e prevenzione Asl Toscana Centro.
Con il superamento della quota dell’80% della popolazione sopra i 12 anni, si chiude la fase della vaccinazione di massa ed entra nel vivo l’operazione di chiusura e riorganizzazione degli hub vaccinali anche per far fronte alla necessità di una riduzione della spesa sanitaria. Nella ASL Toscana Centro, sono già chiusi gli hub di Montecatini, Dicomano, Calenzano, Scandicci, Scarperia, mentre oggi chiude quello di Pontasseve: solo in quest’utimo sono stati ben 58 mila i vaccini somministrati, come ha spiegato l’assessore al sociale Jacopo Bencini.
Nell’empolese, da oggi sono chiusi i punti vaccinali che erano stati attivati a Certaldo (Firenze) e Fucecchio (Firenze) per far fronte all’emergenza Covid-19: da maggio fino a ieri i due centri hanno erogato oltre 85 mila somministrazioni. Sul territorio resta attivo l’hub vaccinale di Empoli almeno per i prossimi due mesi: in questo caso le vaccinazioni effettuate in questa città hanno superato le 140 mila. Entro fine ottobre chiuderanno anche il Madela Forum di Firenze, gli hub di Reggello, Grassina, della Cattedrale di Pistoia e del Pellegrinaio a Prato, mentre a novembre sarà la volta dell’hub di San Biagio, “Pegaso” a Prato e la Sesa a Empoli.
“La riorganizzazione non farà scomparire il modelllo di accesso libero alla vaccinazione che è stato utile soprattutto per vaccinare molti stranieri – spiega ancora Renzo Berti – ma lo riorganizzeremo seondo centri più piccoli nel territorio, più funzionali in questa fase in cui i numeri sono meno grandi”