FIRENZE – Salgono a 23 milioni di euro le risorse stanziate dalla Toscana per le politiche culturali nel 2021: la Regione annuncia di aver stanziato altri 11 milioni che vanno a sommarsi a quelli già previsti con la legge finanziaria di inizio anno, pari a 12,34 milioni.
La Regione Toscana, si spiega, ha già destinato 9 milioni, degli 11 stanziati recentemente, al finanziamento di sei bandi destinati ai soggetti attivi nel mondo della cultura del territorio toscano, nei vari ambiti, agli enti e alle istituzioni. Tre i filoni prescelti: il primo va a finanziare i soggetti che permettono di sviluppare i servizi sul territorio della Toscana (sistema museale, la rete delle biblioteche, i servizi culturali); il secondo è dedicato alla ripartenza di teatri e festival; e il terzo è rivolto ai centri di eccellenza come la Fondazione Palazzo Strozzi, il museo Luigi Pecci di Prato, la Fondazione Teatro della Toscana.
Ai sei bandi vengono destinati nel complesso 4 milioni e 400mila euro e sono: il bando dei musei di rilevanza (1 milione) che scade il 22 ottobre; il bando dei sistemi museali (600mila euro) che scade il 22 ottobre; il bando per la produzione di spettacolo ( 750mila euro) che scade il 12 ottobre; il bando per le reti bibliotecarie (1 milione e 200mila euro) aperto dal 20 settembre e che scade il 25 settembre; il bando per i festival di spettacolo ( 500mila euro) che scade il 4 ottobre e il bando per l’arte contemporanea (350mila euro) che sarà pubblicato a fine settembre.
Per le istituzioni e gli enti sono stati destinati 4 milioni e 600mila euro. Nel dettaglio: alle istituzioni culturali 650mila euro: alle biblioteche centri di eccellenza 160mila euro; ai centro Pecci di Prato 600mila euro; alla Fondazione Strozzi 450mila euro; alla Fondazione Teatro della Toscana 1 milione e 878mila euro; alle Bande e cori 210mila euro e alla Fondazione Pucciniano 660mila euro.
“Sappiamo – spiega il presidente Eugenio Giani – quanto il settore culturale abbia subito le ripercussioni della pandemia. Anche per questo motivo, nonostante le difficoltà del bilancio, con grandi sforzi e grande convinzione ci siamo impegnati a sostenere le politiche culturali. La pandemia ha sottolineato l’importanza economica di questo settore, che non è semplicemente intrattenimento o svago, ma contribuisce alla creazione di senso collettivo offrendo elementi che svolgono un ruolo cruciale nella costruzione del benessere della comunità e della coesione sociale”.