TOSCANA – A due giorni dall’inizio delle lezioni, ancora molte incertezze sulla ripresa delle lezioni nelle scuole dell’obbligo. Se sul fronte dell’assegnazione delle cattedre di ruolo e dei 13.500 supplenti, il sistema stavolta ha funzionato, a creare incertezza sono le nuove regole legate al green pass e al monitoraggio a campione. Come spiega a Novaradio Gianni Camici, vicepresidente toscano Associazione Pressidi, ancora poche informazioni ci sono sull’efficacia della “app a semafori” per il controllo da remoto del green pass – obbligatorio nelle scuole dell’obbligo e dell’infanzia per insegnanrti, amministrativi, ma anche chiunque lavora a scuole e i genitori (questione rilbvante soprattutto per nidi e materne), e in molte scuole all’inizio si ricorrerà alla app di controllo del green pass che giù è usata in cinema, sagre o ristoranti al chiuso.
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Altra incognita è come funzionerà il sistema dei “test salivari” a campione delle cosiddett “classi sentinella: poco si sa su chi sarà incaricato di somministrarli, come, e chi controllerà e verificherà gli esiti. Eppure la Toscana, insieme a Veneto e Emilia Romagna, è tra le Regioni che dovrebbero partire per prime con la sperimentazione. “Siamo pronti – assicura l’assessora regionale alla scuola Nardini – partiremo con i test salivari già nei primi giorni con alcune scuole, alcmeno una per provincia. Obiettiv – precisa – non è infatti uno screening a tappeto con funzione di prevenzione, perché per quello c’è il vaccino, ma solo quello di fornire indicazioni statistiche sull’andamento della diffusione del covid nella popolazione scolastica”
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Sul fronte universitario, oggi era la giornata della manifestazione “no green pass” all’università promossa da un manifesto-appello firmato da una 50ina di docenti e ricercatori: al presidio davanti al rettorato si sono presentati però solo una trentina di persone. A prevedere il “flop” stamani Guglielmo Peirin, rappresentante di UDU – Sinistra Universitaria, tra le liste studentesche più votate: “Le regole quest’anno sono simili all’anno scorso, con l’eccezione che la possibilità di seguire in presenza è stata estesa nei numeri, a tutte le tipologie di iscritti e a molti più corsi di insegnamento. Unica reale novità è l’obbligo di green pass per docenti e studenti, che ci pare una misura giusta per garantire libertà e salute di tutti. Chi si oppone è solo una sparuta minoranza”
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