PRATO – Facevano lavorare gli operai fino a 14 ore al giorno per una paga oraria di 2 euro: tre cinesi che impiegavano nove lavoratori – cinque africani e quattro cinesi – sono stati arrestati a Prato per sfruttamento della manodopera. Questa mattina il procuratore Giuseppe Nicolosi ha illustrato i risultati di un’indagine condotta dalla Guardia di finanza e della polizia municipale. Ai domiciliari sono finite due donne di 40 e 50 anni e il marito di una di loro, quarantenne. Tutti e tre sono considerati i titolari di fatto della confezione ‘Venus Ark’ di via Toscana amministrata da un prestanome, anche lui cinese, il quale non è stato indagato.
L’inchiesta del sostituto procuratore Lorenzo Gestri ha avuto inizio con una denuncia presentata allo sportello anti-sfruttamento del Comune di Prato da un operaio nigeriano, che era stato assunto dai confezionisti cinesi e che si era ribellato al dover lavorare per loro tutto il giorno per pochi spiccioli. Gli africani sono tutti richiedenti asilo ospitati in due Centri di accoglienza straordinaria (Cas) di Prato e Poggio a Caiano. I responsabili dei Cas non si sarebbero accorti che i richiedenti asilo loro ospiti lavoravano per tutta la giornata rimanendo assenti.