PRATO – Stamani all’alba è stato sgomberato il presidio organizzato in piazza del Comune a Prato da SI Cobas Prato e Firenze e lavoratori Texprint, da due giorni in sciopero della fame per protestare contro lo sfruttamento del lavoro da parte dell’azienda, chiedere il rispetto del contratto nazionale di lavoro e l’orario settimana di 40 ore su 5 giorni..
10 persone sono state portate in Questura, dove subito un gruppo di manifestanti solidali si è radunato per chiedere il rilascio dei fermati. In base a quanto riferito da SI Cobas, 2 persone risultano essere state arrestate per resistenza a pubblico ufficiale: si tratta di un lavoratore Texprint che era in sciopero della fame e di uno studente che si era recato al presidio sotto la Questura.
Risultano tuttora trattenute altre due persone, la cui identità non è nota, anche loro fermate mentre stavano raggiungendo il presidio, che è tuttora in corso e conta circa 200 partecipanti.
Il sindaco di Prato, Matteo Biffoni, chiamato direttamente in causa dai manifestanti per lo sgombero replica: “Piena libertà di manifestazione pubblica e di iniziativa sindacale, ma non è possibile occupare una piazza pubblica giorno e notte con un gazebo: hanno chiesto il permesso e gli è stato negato” dice il sindaco, che peraltro ribadisce come la questione sia seguita dagli uffici comunali: “Li abbiamo sempre ricevuti negli uffici dell’immigrazione e allo sportello contro lo sfruttamento del lavoro, ma alla Texprint abbiamo altri 15-20 lavoratori che sostengono che non ci siano problemi”. “Inoltre – aggiunge – l’ispettorato del lavoro è entrato in fabbrica ma non ha comunicato irregolarità, l’interdittiva antimafia è decaduta perché l’azienda ha vinto il ricorso. Se la Regione, che su questo è competente convoca un tavolo ci saremo come sempre. L’ultimo tentativo è andato del tutto fallito, con denunce e contro-denunce. Se i lavoratori vogliono protestare lo facciano, ma nelle regole”
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