TOSCANA – Per Banca Mps “serve una soluzione che non disperda il ruolo che storicamente quell’istituto ha avuto non solo per lo sviluppo del territorio senese ma di tutta la regione, contro ogni spezzatino e a difesa dell’occupazione”. Lo ha affermato Dalida Angelini, segretaria generale della Cgil Toscana, in occasione della presentazione dello studio di Ires Toscana sull’economia della regione nel contesto della pandemia. Secondo Angelini “può essere giusta la strada indicata da Eugenio Giani di chiedere un tavolo toscano all’esecutivo”, alla luce anche delle vertenze dell’industria. “Non possiamo immaginare una Toscana senza manifattura – ha detto – che deve rappresentare un traino dell’economia e del lavoro di maggior qualità. Ne stiamo perdendo troppa: la vertenza Gkn sta diventando emblematica in questi giorni e racconta di un settore, quello dell’automotive, atteso dai rischi e dalle opportunità della transizione ecologica e che deve farsi trovare pronto, per questo servono politiche industriali ad hoc dal Governo”.
“Purtroppo la supponenza con cui l’ad di UniCredit Andrea Orcel ha annunciato la trattativa ‘in esclusiva’ col ministero dell’Economia per il Monte dei Paschi di Siena traduce nella pratica le preoccupazioni che le nostre organizzazioni avevano elaborato da tempo, non per pessimismo o sfiducia, ma per l’oggettiva negazione di un confronto con i sindacati da parte dell’azionista di maggioranza, il Governo, e per le operazioni di preparazione del terreno che si sono susseguite nell’ultimo periodo. Il piatto è servito, e sarà difficile non farlo portare a tavola” avevano scritto in un comunicato ieri i sindacati Cgil, Cisl e Uil di Siena. “Chiediamo al governo Draghi di far valere il proprio ruolo in una trattativa, anche in Europa, che mette in discussione migliaia di posti di lavoro diretti e indiretti – si legge nella stessa nota di Cgil, Cisl e Uil di Siena – nonché il futuro del Centro direzionale Mps nella nostra città, che porterebbe anche a pesantissime ricadute sul sistema economico, aggravate in termine di immagine da un’ipotesi di svendita del marchio storico della Banca”.
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