PRATO – “Non basta il cordoglio, non basta la vicinanza, non basta neanche l’indignazione che quando avvengono cose come questa, cresce in modo forte. Occorre fare. Oggi ci siamo confrontati con tutti gli organi deputati al controllo per capire quali sono gli interventi che possono ulteriormente rafforzare gli strumenti di prevenzione e di contrasto al rischio”. Lo ha detto il ministro del Lavoro Andrea Orlando al termine del tavolo tecnico sulla sicurezza sul lavoro da lui stesso convocato a Prato dopo la morte di Luana D’Orazio, la 22enne vittima di un infortunio mentre stava lavorando in un’azienda tessile a Oste di Montemurlo. Per la sicurezza sul lavoro, ha detto Orlando “si può agire su più livelli. Il primo è il rafforzamento del coordinamento tra i diversi soggetti” che operano, il secondo “è lavorare su formazione e prevenzione”, il terzo non marginale è quello degli organici, lo Stato non puo’ risparmiare sulla sicurezza”.
A chiedere un intervento concreto sono le stesse istituzioni, in primis il sindaco di Montemurlo, Simone Calamai, e quello di Prato Matteo Biffoni: “Sono passati molti governi – ha detto stamani a Novaradio ma ancora non si è capita la specificità di Prato, un distretto che occupa da solo 28 mila operai diretti, concentra migliaia e migliaia di imprese piccole e piccolissime ma è il distretto tessile più grande d’Europa e fattura da 3 qualche miliardi di euro. Serve personale per la burocrazia, i controlli, la magistratura, sono tutti da anni sotto organico. Spero che il ministro aumenti la dotazione di ispettori del lavoro e una campagna mirata di formazione alla sicurezza”
In mattinata a portare in piazza le istanze dei lavoratori sono stati i sindacati Cgil Cisl e Uil di Prato, che hanno organizzato un partecipato presidio in piazza delle Carceri. La manifestazione, è stata organizzata in concomitanza con lo sciopero generale di quattro ore proclamato dai sindacati. Sul Castello dell’Imperatore, è stato apposto uno striscione con la scritta ‘Morire di lavoro oggi non solo è inconcepibile, è intollerabile’. Al presidio anche i lavoratori in sciopero della Texprint, dipendenti pakistani in protesta da mesi, iscritti al Si Cobas. Sul palco i tre segretari provinciali dei sindacati confederali. “Gli infortunii sono aumentati dell’11% e solo in Toscana sono già stati 13 da inizio annio – dice Annalisa Nocentini è segretaria della Uil Toscana – biogna dire basta alla rincorsa della ripresa a scapito della sicurezza che significa morte, famiglie prostrate e orfani di lavoro”