FIRENZE – Un monologo comico e grottesco, tra i testi più divertenti e amari della drammaturgia italiana e tra i più apprezzati della produzione di Pupi e Fresedde. È “Le tre verità di Cesira” di Manlio Santanelli, lo spettacolo della “riapertura” del Teatro di Rifredi, in scena per pubblico distanziato dalle norme anti covid alle ore 20 di oggi (7 maggio) e alla stessa ora l’8, il 12 e il 13 maggio, alle ore 16:30 del 9.
La piecé torna in scena in occasione del trentennale della sua creazione con Gennaro Cannavacciuolo nei panni della protagonista e la regia di Angelo Savelli. La storia è quella di Cesira, venditrice di limonate nei vicoli della Napoli dei Quartieri Spagnoli che racconta, ad uso e consumo di un supposto cameraman del “telegiornale”, tre diverse versioni per giustificare la presenza di un folto paio di virilissimi baffi sul suo “corpo di donna, femminile”. Tre racconti decisamente surreali, dove la comicità vira spesso verso il grottesco, aprendo squarci amari sulla verità. La particolarità della messa in scena di Pupi e Fresedde consiste nell’aver affidato il personaggio della donna baffuta ad un interprete maschile, il bravissimo Gennaro Cannavacciuolo, riconducendo questa Cesira all’interno di una lunga galleria di ritratti di “mostri ermafroditi”, di “matrone virili” di cui è ricca la tradizione napoletana, dall’antica Opera Buffa fino ai vari De Simone, Ruccello e Moscato.
>> Ascolta l’intervista ad Angelo Savelli <<
Gli spettacoli avverranno nel rispetto delle misure anti-Covid 19: è necessario presentarsi mezz’ora prima dell’inizio dello spettacolo per espletare le procedure necessarie. Non si può entrare in sala a spettacolo iniziato. Le poltrone in sala saranno disposte in modo tale da garantire il distanziamento.
Per l’accesso in teatro è obbligatoria la mascherina, la igienizzazione mani, la misurazione della febbre e la registrazione del nome e numero di cellulare.