TOSCANA – Ancora in calo i nuovi positivi in Toscana, secondo un trend, lento ma costante, in atto da oltre una settimana: ieri sono stati 644 i nuovi positivi registrati, con un tasso di positività del 2,8% (martedì scorso i nuovi contagi erano 1.168 e il tasso era del 4,6%). I nuovi casi sono lo 0,3% in più di ieri ma crescono di più i guariti (+0,7%, pari a 1.258 persone) e così il numero degli attualmente contagiati scende a 25.071, -2,5% rispetto a ieri. L’età media dei nuovi positivi è di 44 anni (solo il 5% ha più di 80 anni).
Scende ulteriormente ma rimane comunque alto il numero dei ricoverati (1822 in totale, -28 rispetto a ieri). Diminuiscono ancor i posti letto occupati in terapia intensiva – 269 in terapia intensiva (4 in meno). Anche se non siamo ai livelli di sue settimane fa, con quasi 300 ricoverati in terapia intensiva, rimane altissimo il tasso di occupazione dei reparti di rianimazione, in particolare negli ospedali dell’Asl Toscana Centro e nell’Auo di Careggi, dove oltre il 90% dei posti letto di cure intensive covid risultano occupati. Che la situazione sia ancora lontana da una normalizzazione è testimoniato dall’alato numero di morti: altri 28 decessi oggi – 21 uomini e 7 donne – con un’età media di 80,8 anni, che fanno salire a 5.911 il conto delle vittime da inizio pandemia.
Si tratta forse del peggior periodo per quanto riguarda la pressione sui reparti di terapia intensiva per la Toscana Centrale. Nelle settimane scorse è stata avviata una riorganizzazione ad hoc per affrontare la situazione, e sono stati attivati nuovi posti a POnte a Niccheri e santa Maria Nuova, è stato aperto il reparto di terapia intensiva a Torregalli ed è stata riaperto all’attività covid anche il presidio di Palagi (ex IOT). Perfino l’Auo di Careggi, che pure aveva aumentato i propri posti, nei giorni scorsi è stata costretta a trasferire alcuni pazienti verso altre strutture.”Siamo in una situazione di difficoltà, con numeri molto alti, e pazienti di età media sempre più bassa: spesso 50-60enni e anche occasionalmente giovanissimi” spiega a Novaradio Guglielmo Consales, coordinatore delle terapie intensive, che difende però la riorganizzazione: “Abbiamo lavorato in rete, mantenendoci sempre sul filo della capienza massima per garantire anche le cure non covid. Il problema non è la mancanza di posti letto né di ventilatori o altre attrezzature ma di personale, scontiamo una carenza strutturale di medici anestesisti”. Nei giorni scorsi in molte strutture sono state sospese le attività di chirurgia ordinaria programmata: “Rimangono garantite le attività indifferibili per i pazienti oncologici, e la chirurgia d’urgenza per le patologie tempo-correlate”.
>>> Ascolta l’intervista a Guglielmo Consales, coordinatore terapie intensive Asl Toscana Centro