TOSCANA – Esultano anche i rider toscani di Just Eat per la firma oggi dell’accordo che, per la prima volta, vede una multinazionale del settore delivery riconoscere ai lavoratori e ai sindacati che li rappresentano una serie di diritti fondamentali – dalla paga oraria al TFR dalle ferie alla malattia, tredicesima e quttordicesima, maternità e congedi parentali, diritti sindacali – ma soprattutto la possibilità di contratto a tempo indeterminato. Diritti che in altri settori sono un dato acquisito e imprescindibile, ma finora (quasi) sconosciuti nel mondo delle grandi aziende della “gig economy”.
L’intesa potrebbe portare alla stabilizzazione entro quest’anno di 4.000 lavoratori: solo in Toscana, secondo una prima stima dei sindacati, l’accordo coinvolgerebbe almeno 200 lavoratori solo tra Firenze e Pisa, ma potrebbero essere di più con l’estensione ad altre città. In base all’accordo, si supera la logia del cottimo, e si introduce la paga oraria e gli scatti di anzianità: ogni lavoratore di guadagnerà almeno 9,70€ ogni ora (comprensivo di TFR, tredicesima, quattordicesima, ferie) più indennità di 0,25 a consegna, dopo due anni la paga passerà 11,70€ all’ora ( comprensiva di TFR, tredicesima, quattordicesima, ferie) più indennità di 0,25 a consegna. Previste maggiorazioni per lavoro festivo, notturno e straordinari; retribuiti i tempi di consegna e anche i tempi di attesa tra una consegna e l’altra.
Non solo paga minima, ma anche diritto ad un lavoro minimo e flessibilità in base alle esigenze del lavoratore: ogni riders avrà diritto a 10, 20 o 30 ore di lavoro garantite, con la possibilità di accordarsi con la società per fare fino al 50% delle ore in più con una paga aumentata del 10%. Elimitato il meccaniscmo del “ranking reputazionale”, in base al quale le aziende stilano classifiche in cui i più “efficienti” hanno diritto a più consegne e più lavoro
Importante novità quella che riguarda i migranti: avranno diritto ad un permesso di soggiorno a tempo indeterminato, tutti coloro che hanno lavoratore per justeat in passato avranno diritto ad essere assunti immediatamente a tempo indeterminato. Nell’accordo finalmente “entra” anche il totale rispetto di tutte le norme sulla sicurezza del lavoro, con l’obbligo per l’azienda di fornire i dispositivi si protezione individuale (sia contro l’incidentalità stradale che quelle legate all’emergenza covid) e un rimborso chilometrico per la manutenzione del mezzo, visite mediche del lavoro, e il diritto dei lavoratori a eleggere un rappresentante della sicurezza.
Un accordo che si pone a milioni di anni luce rispetto a quello siglato pochi mesi fa dall’associazione datoriale Assodelivery e il sindacato Ugl – e contestatissimo dalle altre sigle – fondato sulla logica del cottimo e con una paga minima garantita solo dopo 60 minuti di pedalata; senza il riconocimento di ferie, malattia, contributi, né diritto all’ organizzazione sindacale. “Ora sta ai consumatori – spiegano i sindacati – scegliere se ordinare con assodelivery (Glovo, Ubereats, Socialfood, Deliveroo) e stare con chi sfrutta, o ordinare con chi dà i diritti e stare dalla parte dei riders”
>>> Clicca per ascoltare l’intervista a Talem Parigi, rappresentante Cgil dei lavoratori Just Eat
