FIRENZE – Lo stop del vaccino Astrazeneca “l’ho vista come una cosa molto sorprendente perché fino alla mattina vi erano rassicurazioni da parte di tutte le autorità, anche io ne me facevo eco. Di conseguenza onestamente sono rimasto molto sorpreso”. Così il presidente della Toscana, Eugenio Giani, a margine di una conferenza a Firenze. “Devo ringraziare – ha aggiunto Giani – il senso di responsabilità della popolazione che stava facendo il vaccino. Però anche stamani le parole del ministro Roberto Speranza e delle più autorevoli personalità del nostro ministero, mi sembra vadano nel senso di una precauzione che è stata presa sulla scia della Germania, della Francia, per arrivare a una decisione dell’autorità a livello europeo che sarà presa giovedì”. Del resto, ha concluso Giani, “questi vaccini sono stati fatti con tempi così rapidi, è anche un testimonianza che vi può essere un controllo e un’accortezza nel verificare lo stato di funzionamento”.
“Ho la sensazione – ha aggiunto però Giani – che quando si ripartirà” con la campagna di vaccinazione con Astrazeneca “vi sarà un numero di rinunce che potrebbe rendere disponibili molte dosi, non per colpa dei cittadini ma complice quello che è avvenuto. Quindi dovremo trovare un metodo organizzativo per poterle somministrare”.
Il sindaco di Firenze Dario Nardella non nasconde l’impazienza perché le necessarie verifiche annunciate dall’Ema – una pronuncia potrebbe arrivare già giovedì – arrivino in tempi più che rapidi: “Mi auguro che l’Agenzia europea per il farmaco e di conseguenza l’Aifa sciolgano immediatamente il nodo di AstraZeneca. Dal punto di vista organizzativo è fondamentale non fermare la macchina delle vaccinazioni. Non appena ripartirà l’autorizzazione per Astrazeneca noi siamo pronti ad accelerare con le somministrazioni”.
Un giudizio più articolato arriva dagli esperti. Per Emanuele Montomoli, virologo e docente all’Università di Siena “quella decisa dall’Ema è una verifica doverosa, ma bisogna essere molto attenti nel comunicare quanto succede, perché far passare questa informazione in un modo o nell’altro può incidere molto sull’efficacia della strategia vaccinale. Sono stati osservati alcuni eventi inaspettati ed è giusto che si facciano verifiche. E’ normala che qualcuno abbia avuto qualche patologia ‘dopo’ il vaccino, soprattutto se i vaccinati sono milioni, ma quello che si dovrà verificare è se questi episodi siano effettivamente “causati” dal vaccino”. Quel che è stato contraddittorio, osserva il professore, sono state le comunicazioni ieri dell’Aifa, e rischiano di esserlo le uscite del commissario secondo cui chi ha già avuto la prima dose di Astrazeneca può decidere di sottoporsi o meno alla seconda dose: “Non può essere una scelta lasciata ai singoli, le persone comuni non hanno gli strumenti per saperlo. Ci deve essere un’indicazione da parte dell’autorità sanitaria”