TOSCANA – “Oggi pomeriggio vedremo qual è la situazione della Toscana, ma posso ragionevolmente dirvi che le relazioni degli organi tecnici al Cts dovrebbero consentire alla Toscana di rimanere zona arancione”. Lo ha detto il presidente della Toscana, Eugenio Giani, a margine di una conferenza stampa in Regione. “Complessivamente quindi – ha detto Giani – si può prevedere una Toscana con zona arancione, con l’intervento chirurgico, vedremo di quale tipo, nelle tre province che hanno superato i 250 contagi e nei singoli comuni. Il tutto verrà deciso e fatto tra stasera e domattina quando mi sono proposto di firmare le ordinanze perché questi provvedimenti entrano in vigore da lunedì”.
Qualunque sia la fascia di colore della Toscana, da lunedì prossimo a Prato negli altri comuni della provincia scatta la zona rossa. L’ordinanza sarà firmata in giornata, ha confermato stamani a an Novaradio il sindaco pratese Matteo Biffoni: Gia ieri abbiamo superato la soglia settimanale dei 250 positivi ogni 100 mila abitanti, i ricoverati sono oltre 120 e la terapia intensiva è al limite, inutile traccheggiare, anche per dare alle famiglie la possibilità di organizzarsi”. La zona rossa porta infatti con sé anche la chiusura di tutte le scuole: una scelta obbligata dalle norme dell’ultima versione del Dpcm Draghi, dice il sindaco Biffoni, che non nasconde di ritenerla non solo eccessiva ma pure sbagliata: “Abbiamo verificato se fosse possibile un’interpretazione meno restrittiva, ma non è possibile”.
Tra le altre province sotto esame ci sono quelle di Arezzo e Pistoia, che superano la soglia dei 250 contagi su 100mila abitanti e vanno verso la zona rossa da lunedì. “Dovrò portare al Ceps il risultato dei dati – ha detto Giani – valuteremo su queste tre province come muoverci. Tutte e tre superano la soglia dei 250 contagi su 100mila abitanti: è quasi a 300 la provincia di Arezzo, ben oltre i 300 sia la provincia di Prato che quella di Pistoia.La situazione di Siena, invece, ha detto il governatore questa settimana “è migliorata”.