TOSCANA – Altri 956 positivi Covid in più in Toscana nelle 24 ore (+0,7%) rispetto a ieri (età media 44 anni; 918 da tampone molecolare e 38 trovati con test antigenico) e altri 11 morti. Dall’inizio dell’epidemia in Toscana sono 145.976 i casi di positività al Coronavirus, mentre le vittime salgono a 4.497 unità. I guariti crescono dello 0,4% (538 persone, di cui 10 guarigioni cliniche e 528 guarigioni virali, definitive col tampone di controllo negativo) e raggiungono quota 128.676 unità. Gli attualmente positivi sono 12.803 (+3,3% su ieri) di cui 861 ricoverati nei posti letto Covid (+25 su ieri pari al +3%; tra loro 144 sono in terapia intensiva cioè +7 pazienti pari al +5,1% sul giorno precedente). Ci sono poi 11.942 persone curate in isolamento a casa con sintomi lievi, che non richiedono cure ospedaliere, o prive di sintomi. Stabili le quarantene: sono 30.071 (-23 unità su ieri) coloro isolati in sorveglianza attiva per contatti con persone contagiate.
E mentre si moltiplicano i focolai – l’ultimo a Monteriggioni con 18 casi positivi – preoccupa la diffusione delle varianti,: secondo una stima ARS sarebbero il 30/40% dei nuovi casi totali. Las zona più esposta sembra essere in questa fase il sud della Toscana: dopo i casi di chiusi Chiusi (SI) e la scoperta di alcuni alunni contagiati in una scuola a Monteroni d’Arbia – che ha portato il sindaco a chiudere tutte le scuole – oggi si registra un altro caso a solo una manciata di chilometri: una classe è stata messa in quarantena San Quirico d’Orcia, e e un intero plesso scolastico sarà chiuso domani e sabato 20 febbraio per consentire la sanificazione dei locali dopo che un ragazzo è stato trovato positivo al covid. In corso le procedure di tracciamento e di tamponamento degli alunni della scuola.
“Indubbiamente dobbiamo avere nervi saldi, perché questo aumento dei contagi è un dato oggettivo” il commento di Eugenio Giani, presidente della Toscana, sottolineando che “comunque abbiamo conosciuto a ottobre e novembre giornate in cui i nuovi contagi avevano superato i 2.700. C’è un muro – ha aggiunto – che stiamo erigendo attraverso i vaccini. Vaccini, vaccini, vaccini: è necessario trasmettere sempre più questo elemento di sicurezza”.
Secondo Giani, che ne ha parlato a margine di un evento agli Uffizi, si può ottenere questo risultato “oltre quelle 8.000-9.000 vaccinazioni che possiamo fare ogni giorno come stiamo facendo, se ce ne vengono forniti dall’Europa, e quindi contestualmente lo Stato li trasferisce a noi perché possiamo somministrare la vera arma contro la pandemia, il vaccino. Domenica ero al Mandela Forum: coloro che noi avevamo lì a somministrare i vaccini mi dicevano ‘peccato somministrarne oggi 1.000, quando noi fisicamente saremmo in grado di somministrarne 3.000 in giornata’. Non mancano gli ambienti, non mancano gli operatori, anzi la nostra è una macchina che va potenzialmente molto forte, purché ci diano la materia prima: i vaccini”.