TOSCANA – I nuovi casi positivi Covid registrati in Toscana nel rilevamento delle 24 ore sono 671 contro su oltre 20 mila test di cui 13 mila tamponi molecolari e 7 mila test rapidi: il tasso di positivi è del 3,35%, che sale al 7% sui nuovi testati – in crescita rispetto a ieri.
“Oggi mandiamo i dati a Roma – ha detto il presidente della Regione Eugenio Giani intervenendo in Consiglio regionale – c’è questo serio elemento di crescita graduale dei contagi che potrebbe portarci in zona arancione, poi che questo avvenga domenica 14 o lunedì 15 febbraio dipende da quello che sarà il decreto del Ministro della salute”. “La tendenza – ha aggiunto – è qualcosa sopra 1 come Rt. Il pericolo di andare in arancione è reale, oggettivo” a partire da domenica o al massimo da lunedì, a seconda dei tempi di pubblicazione della decisione del Ministro in Gazzetta Ufficiale.
Della stessa opinione l’assessore regionale alla salute Simone Bezzini, stamani intervistato a Novaradio.
A preoccupare sono anche le varianti più contagiose di SarsCov2 diffuse in Umbria, e la possibile diffusione nelle zone di confine: il territorio comunale di Chiusi (Siena), già diventato zona rossa dal 7 febbraio, e quello di Sansepolcro (Arezzo) per cui è in corso una valutazione analoga. ““Con il sindaco di Chiusi ci siamo parlati ed era favorevole a isolare il comune in una zona rossa” ha detto il governatore.
Riguardo alla situazione in Valtiberina, dove inizialmente gli studenti umbri che frequentano le scuole in Toscana erano stati invitati a rimanere a casa con didattica a distanza, saranno riammessi in classe previo tampone: “Ci siamo parlati con la presidente Tesei ” ha detto Giani, spiegando la procedura: “Noi tamponiamo i ragazzi toscani, loro quelli che vengono dall’Umbria e accertiamo chi può andare a scuola e chi no”.
Sull’ipotesi di istituire una zona rossa anche a Sansepolcro, ha concluso Giani, “il sindaco è ancora perplesso. La situazione è in evoluzione e cerchiamo di governarla al meglio”.