FIRENZE – Nuovo capitolo delle indagini della procura di Firenze sulle tensioni, gli scontri tra manifestanti e polizia e gli atti di vandalismo urbano del 30 ottobre scorso durante una manifestazione “autorganizzata” per protestare contro le misure restrittive dei dpcm del secondo lockdown sotto lo slogan “Fate girare Firenze. Il tempo delle richieste è finito”.
Ben 19 le misure cautelari effettuate stamattina all’alba dalla polizia: 7 persone sono finite ai domiciliari, altre 7 sono state sottoposte all’obbligo di dimora con divieto di allontanamento dalle 20 alle 7, e 5 all’obbligo di firma. I reati contestati, a vario titolo, sono quelli di danneggiamento di beni pubblici e privati, resistenza, violenza e lesioni a pubblico ufficiale, fabbricazione e lancio di ordigni incendiari. Secondo quanto affermato dal questore di Firenze, Filippo Santarelli, gli scontri del 30 ottobre scorso furono provocati da veri e propri “professionisti dei disordini”.
Gli indagati, tutti di età compresa tra i 20 e i 31 anni, sarebbero riconducibili all’area anarco-insurrezionalista, gravitanti in particolare introrno ad un immobile occupato in viale Corsica.
Secondo gli investigatori, a capo dell’organizzazione della manifestazione ci sarebbe un 25 enne, appartenente all’area anarco-antagonista, che durante gli scontri parlava al megafono per incitare i manifestanti a proseguire nelle proteste, e che avrebbe lanciato in prima persona due vasi contro le forze dell’ordine, colpendo e ferendo in modo lieve un funzionario di polizia. Dai filmati acquisiti dalla digos, risulterebbe essere al centro anche di altri episodi, come il lancio di molotov da una barricata creata on via Maso Finiguerra.
Agli arresti domiciliari su disposizione del gip sono finite 7 persone, tre delle quali prelevate da uno stabile occupato in viale Corsica. Altre sette sono state