SCANDICCI – “Sono in ballo 30 posti di asilo nido e 45 di scuola materna e non ne vogliamo perdere nemmeno uno”. Oltre 1.500 firme raccolte in pochi giorni, una pagina facebook da 1600 like che trabocca di messaggi di indignazione e invito alla lotta, vignette e brevi video “in solidarietà” da parte da parte artisti e personaggi dello spettacolo, ma soprattutto una mobilitazione che sta crescendo e organizzandosi ora dopo ora.
E’ quella nata in modo spontaneo nelle ultime settimane in difesa della Scuola comunale “Makarenko” di Scandicci, uno dei pochi esempi di “Centro educativo 1-6” dell’area metropolitana, e considerato tra le esperienze di qualità del sistema scolastico territoriale.
Da settembre scorso la giunta comunale guidata dal sindaco Sandro Fallani ha annunciato la progressiva chiusura del Centro entro il 2024 nell’ottica della riorganizzazione del sistema educativo secondo un innovativo modello 0-14, omogeneo in tutta la città, che prevede la “redistribuzione” dei posti nelle altre strutture educative in particolare quelle del comprensivo Spinelli e un potenziamento dell’offerta educativa (2 ore in più al giorno e 2 settimane in chiusura d’anno rispetto al servizio erogato dalle scuole dell’infanzia statali).
Una prospettiva che non ha convinto un gruppo di famiglie, operatori del Centro e semplici cittadini: “Non si vede perché – sottolinea a Novaradio Giulia Salvestrini, una delle animatrici della protesta – si debba smantellare un’esperienza di scuola pubblica d’eccellenza ed optare per un nido esternalizzato gestito da una cooperativa, che comporterà la perdita di 8 posti nido fin dal prossimo anno e la dispersione del personale docente. La riorganizzazione sembra più di nome che di fatto, e non ha niente a che vedere con il modello della continuità educativa 1-6, che peraltro è già praticata all’interno di tutti gli istituti di vario grado” .
Neppure convince la motivazione del calo demografico addotta dal Comune per operare la chiusura: dal 2018 al 2020 le iscrizioni alle scuole d’infanzia sono cresciute costantemente (da 1.033 al 1.061 nel triennio 2018-20), e anche il saldo migratorio è in attivo. Il sospetto, affatto velato, è il Comune abbia un interesse a smantellare la scuola per usarne la struttura per altri fini.
>>> Clicca per ascoltare l’intervista integrale a Giulia Salvestrini
Incontri e contatti con l’amministrazione comunale e i dirigenti regionali del settore ci sono già stati, ma pochi i risultati. Il comitato spontaneo non ha intenzione di arrendersi al “già deciso” opposto dal Comune. Di qui la nascita della pagina facebook “Salviamo la Makarenko” e il lancio di una raccolta di firme tra i cittadini con l’obiettivo di provare a far tornare sui suoi passi l’amministrazione comunale. La petizione si è può sottoscrivere in numerosi luoghi della città (l’elenco completo si trova sulla pagina FB). “Stiamo pensando anche ad altre iniziativa, forse una manifestazione. Di sicuro – assicurano dal comitato in difesa della Makarenko – non ci fermeremo qui”.