FIRENZE – Nel 2020 le istanze presentate al Difensore civico della Toscana sono state 1.940 contro le 1.827 del 2019; di queste 152 sono espressamente riferite all’emergenza Covid. E’ quanto emerso dal rapporto di fine anno del difensore civico, l’ente chiamato a intervenire a difesa dei diritti dei cittadini nei rapporti con le amministrazioni pubbliche operanti in Toscana e con i privati che gestiscono pubblici servizi.
Le pratiche legate al Covid, spiega il rapporto, sono state 152, quasi tutte non legate ad una singola istanza, ma ad un problema relativo ad una generalità di persone che hanno evidenziato, tra gli altri, problemi circa i tempi di attesa per i tamponi, le criticità nel gestionale di prenotazione, le mancate comunicazioni di fine quarantena, il tema del contagio quale infortunio sul lavoro.
Il rapporto dà anche conto dell’attività del difensore civico sul territorio: nel 2019 sono stati aperti 6 sportelli decentrati a Pistoia, Arezzo, Siena, Pisa e 2 sub-provinciali a Sinalunga (Siena) e Ponsacco (Pisa). Nel 2020 l’emergenza sanitaria ha bloccato l’apertura degli sportelli a Grosseto, Prato, Livorno e Lucca che sarà attuata nel 2021 insieme a quelli di Massa, Carrara e all’Isola d’Elba (Livorno), per un totale di 13 presidi.
“Il nostro ruolo – ha detto il difensore civico regionale Sandro Vannini – è quello di rimuovere gli ostacoli amministrativi con volontà e buon senso, prima con la moral suasion, poi, tenacemente e reiteratamente, con l’insistenza del pubblico dipendente che comprende le angosce del cittadino”. Ascolta >>