News

Chiusure negozi, rabbia Confcommercio: “No all’elemosina, volgiamo lavorare”

today18/11/2020

Sfondo
share close

lapini marinoni confcommercio toscanaTOSCANA – “Sta esplodendo il malcontento fra gli imprenditori del terziario, in Toscana come nel resto d’Italia. Ma più che chiedere sostegni a fondo perduto ed esenzioni fiscali e contributive in tanti chiedono di poter lavorare. Nessuno vuole l’elemosina di Stato con i ristori, vogliono il rispetto della dignità del proprio lavoro”.

Lo ha detto il presidente di Confcommercio Toscana Anna Lapini a proposito delle difficoltà economiche delle imprese di commercio, turismo e servizi, duramente colpite dal Covid, criticando anche i criteri con cui sono state decise le categorie costrette alla chiusura: “Il Governo dovrebbe spiegare a un gioielliere o a un commerciante di pelletteria perché il loro piccolo negozio, più di un supermercato, può diventare un pericolo luogo di assembramento” dichiara, lamentando come molti settori, dei ristori, non possono nemmeno beneficiare: i negozi di calzature per adulti, gli agenti di commercio, i fioristi, la distribuzione automatica, gli atelier di abiti da sposa, le scuole di lingua, le professioni ordinistiche.

Per il direttore di Confcommercio Toscana Franco Marinoni “non è solo questione di codici Ateco, il fatto è che i ristori dovrebbero esserci per tutti coloro che hanno subito un danno economico da questa situazione, nessuno escluso, dipendenti come imprenditori”.

Ad invitare il governo a rivedere i codici Ateco delle categorie costrette a chiudere e  un diverso modo di calcolare l’entità dei risarcimenti è anche a nome degli artigiani la Cna metropolitana Firenze: “Soffronoto suia chi chiude sia chi è costretto a rimanerte apertio senza però gaudagnare” spoiega il presidente Giacomo Cioni: “Basterebbe fare riferimento al fatturato e al calo di giro di affari”

 

Scritto da: Redazione Novaradio


Articolo precedente

News

“Zona Rossa? Basta polemiche, si lavori per migliorare la situazione” – ASCOLTA

FIRENZE - "I 21 parametri sono stati concordati in sede di Conferenza Stato-Regioni: quindi se poi il Ministro emette un ordinanza, non è possibile che  i governatori si levino a protestare contro la zona arancione o quella rossa". Dopo giorni di polemiche e botta e risposta sulla classificazione, la Cgil Toscana dice la sua sulle polemiche e i botta e risposta che da domenica vedono confrontarsi il governatore Giani e […]

today18/11/2020


0%