PISA – Il nuovo Dpcm che divide in tre fasce di rischio le Regioni? Sicuramente tardivo e forse inefficace. La Toscana? Per ora in zona gialla ma con degli indicatori preoccupanti che non escludono rischio di peggioramento. La riapertura delle scuole ? Una mossa azzardata.
La pensa così il professor Francesco Menichetti, direttore dell’UO Malattie infettive dell’ospedale Cisanello di Pisa, stamani ai microfoni di Novaradio.
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Il professore “bacchetta” anche la strategia finora adottata dalla Regione per fronteggiare l’epidemia. “Deve essere migliorata soprattutto sul fronte personale, cure domiciliari e tamponi” dice. Innanzitutto, bisogna accelerare il tracciamento: e per far questo ci vogliono, spiega, i tamponi “davvero rapidi” come si usano i Veneto (senza bisogno di macchine per l’analisi).
I posti letto? Anziché crearne di nuovi, quel che serve in realtà è garantire la cura domiciliare ai tanti paucisintomatici. Come? Bisogna aumentare le Usca: la Toscana ne ha 30, l’Emilia Romagna 80.
Infine, per fare tutto serve il personale: reclutare in massa i medici neolaureati e quelle delle guardie mediche per metterli sul territorio, a sostegno dei sevizi delle Asl.