FIRENZE – Sono le donne romane dell’età imperiale, con le loro storie, i segreti, le battaglie di emancipazione civile, politica ed economica, le protagoniste della mostra ‘Imperatrici, matrone, liberte’, in programma alla Galleria degli Uffizi da domani, 3 novembre, al 14 febbraio 2021. Raccolte nell’esposizione circa trenta opere, provenienti dalla collezione archeologica del complesso museale: tra queste, anche le sculture di Agrippina Minore, madre di Nerone, o di Domizia Longina, la sposa di Domiziano. In mostra anche opere in prestito dal Museo Archeologico nazionale di Firenze, come alcune monete d’oro di epoca romana e dalla Biblioteca nazionale centrale, i cui codici cinquecenteschi dialogano con i disegni della stessa epoca conservati al Gabinetto dei disegni e delle stampe degli Uffizi, mostrando le diverse raffigurazioni delle antiche epigrafi presenti in mostra. La narrazione, articolata in tre sezioni, permette di seguire la vita delle donne romane nei primi due secoli dell’Impero soffermandosi sui modelli positivi e negativi incarnati dalle imperatrici e dalle donne di spicco della casa imperiale e mettendo in risalto i possibili ruoli pubblici al femminile, ma si concentra anche su storie di vita quotidiana di matrone e liberte.
“Le Gallerie degli Uffizi negli ultimi anni hanno dedicato grande attenzione alle tematiche della storia di genere – ha spiegato il direttore Eike Schmidt – ribaltando l’immagine tradizionale e tradizionalista delle donne e mostrandone invece il lato creativo, forte e indomito”. Ascolta >>
E nel caso i musei dovessessero chiudere da mercoledì, come sembra prevedere il nuovo DPCM, “Agli Uffizi – spiega Schmidt – siamo pronti ad entrambe le ipotesi: possiamo chiudere in qualsiasi momento e abbiamo preparato le carte sia per la chiusura, sia per rimanere aperti”. Tuttavia, aggiunge “l’impatto economico della chiusura sarebbe di poco più di un milione di euro al mese: quindi per i prossimi 4 mesi, che sono di bassa stagione, si potrebbe ipotizzare un impatto da 4-5 milioni di euro”. Ascolta >>