FIRENZE – Oltre 300 lavoratori del settore dello spettacolo hanno manifestato oggi in piazza Santissima Annunziata a Firenze contro la chiusura imposta dall’ultimo Dpcm.
A partecipare al presisio, con striscioni, bare di cartone a simboleggiare la morte del comparto e cartelli, molte anime del comparto: dal teatro alla danza, dalla lirica, alla musica, compresi i lavoratori dell’indotto. Oltre a Slc Cgil Toscana, Fistel Cisl Toscana e Uilcom Uil Toscana presenti anche realtà come Assolirica, Adi, le cooperative di shownet, Professione spettacolo Toscana ovest. Auf, Bauli in Piazza, 360 Live Crew Net e Assodanza. Tra le richieste: ristori certi e immediati, la stabilizzazione dei precari e l’apertura di un tavolo permanente.
Tra le categorie che hanno partecipato alla manifestazione anche i “tecnici dello spettacolo”, ovvero fonici, tecnici luci e di scena, sarti, uomini della sicurezza, facchini, che a maggio di quest’anno si sono riuniti nel Coordinamento tecnici dello spettacolo nato in seno a SLC CGIL. “I lavoratori dello spettacolo dallo stato vengono considerati come quelli che sono assunti dalle realtà finanziate dal FUS, una minoranza, c’è infatti un mondo enorme di concerti e spettacoli che la politica non considera: noi stiamo iniziando un percorso di rappresentanza e coordinamento di questi lavoratori”, spiega a Novaradio Davide Fatemi, coordinatore nazionale tecnici dello spettacolo Slc Cgil. “Chiediamo allo stato di essere ascoltati attraverso un tavolo permanente e alla nostra categoria di essere unita: l’obbiettivo è aiutare i legislatori ad impostare una riforma che possa tutelare il nostro settore, dal punto di vista dei contratti e degli ammortizzatori”.
>> Ascolta l’intervista a Davide Fatemi <<
A fianco dei anche lavoratori anche l’assessore alla cultura del Comune di Firenze, Tommaso Sacchi: “Sono qua per dare solidarietà, ma anche sostegno, per manifestare la volontà di dialogo, per lavorare insieme e trovare soluzioni. Con il governo c’è un dialogo aperto da subito, credo che non sia il momento della polemica, questa è una piazza attenta, rispettose e distanziata che però vuole mandare un messaggio chiaro: che non arriva un segnale di ristoro immediato questi sono mondi che rischiano una sofferenza fatale”.