TOSCANA – La Toscana ha sofferto di più rispetto ad altre regioni della crisi generata dal covid19 e peggiorerà la sua situazione con un nuovo lockdown.
E’ quanto emerge dall’ultimo rapporto sull’economia regionale della IRES Cgil Toscana: alla fine del 2020 si prevede un calo del 12,5% nella nostra regione contro l’11% nazionale.
E in caso di lockdown, la performance in Toscana rischia di essere peggiore rispetto alla media italiana: 2,5% percentuali in meno ogni mese, contro il 2% stimato a livello nazionale. A soffrire di più saranno le province e di Firenze e Prato: la pedita dei posti di lavoro nel solo capoluogo regionale potrebbe arrivare a 25-30 mila unità. “La crisi delle aziende è già iniziata a settembre e la ripresa a rimbalzo nel 2021 è utopia” dice il curatore della ricerca, Roberto Errico: “Il covid condiziona tutto, la politica predisponga misure ulteriori”
Tra i settori che risentiranno di più della crisi in toscana saranno la cultura, gli spettacoli, i trasporti, il manifatturiero, i pubblici esercizi e il commercio, mentre si prospettive positive ci sono solo per agroalimentare e farmaceutica. Anche la crescita dell’orafo è da intendersi in senso regressivo, perché si tratta soprattuto di commercio con la Svizzera, quindi segno dell’uso dell’oro come bene rifugio. “Rischiamo di perdere fino a 60 mila posti di lavoro a livello regionale, il che non è sostenibile ne economicamente né socialmente” dice Gianfranco Francese, direttore Ires.