FIRENZE – Oltre il 70% degli enti terzo settore in Toscana ha dovuto ridurre le proprie attività, e il 14,2% ha chiuso o sospeso qualunque tipo di operazione a causa dell’emergenza Covid. È questo il quadro che emerge dall’indagine condotta da Sociometrica per conto di Cesvot, dedicata appunto a valutare l’impatto dell’epidemia sugli enti del terzo settore in Toscana.
Secondo l’indagine il 43,7% delle associazioni non hanno modo di finanziare neppure le spese ordinarie, il 47,4% registra un ribasso economico superiore al 25%. Un colpo particolarmente negativo è stata la cancellazione degli eventi che funzionano sia per la promozione del volontariato sia per finanziare le singole attività. Hanno incrementato invece le attività le associazioni di volontariato che lavorano nel campo della sanità. L’impatto territoriale, si legge nel report, è molto differenziato: la situazione più critica è quella di Siena dove a chiudere è stato oltre un quarto degli enti del terzo settore (27,8%), situazione difficile anche a Pistoia (25%) e Grosseto (23,1%) mentre Prato fa registrare il dato migliore (3,9%).
L’indagine, accanto alle forti difficoltà economiche, ha messo in evidenza anche la grande capacità di resilienza delle associazioni, che sono totalmente determinate a continuare le attività, nonostante la crisi di oggi. Le associazioni, secondo gli esiti della ricerca, sono pronte a integrare i loro servizi a quelli pubblici per dare ai cittadini toscani servizi sanitari e di assistenza sempre migliori. Proprio questo tipo di cooperazione potrebbe essere secondo il presidente di Cesvot Federico Gelli uno dei mezzi per uscire dalla crisi. “L’esperienza della pandemia – spiega Gelli – reclama più sanità, più servizi, più assistenza, più sociale e non possiamo farlo senza il contributo del terzo settore. La politica non potrà rispondere a questa esigenza senza un’alleanza con gli enti del terzo settore. Consegniamo alla nuova classe dirigente di questa regione tutti gli strumenti necessari perché ciò avvenga: in ultima la neonata legge regionale sul terzo settore che sancisce e legittima il ruolo degli ets nei percorsi di co-programmazione e co-progettazione con le amministrazioni pubbliche. Da qui dobbiamo ripartire”. Ascolta >>