FIRENZE – Entrano in vigore sabato prossimo, 5 settembre, la pedonalizzazione dei lungarni storici in “riva destra” decisa dal Comune dopo il completamento dei lavori ai sottoservizi e alla pavimentazione di lungarno Acciaioli. “Una scelta ambientale ma anche culturale – ha detto il sindaco Nardella – per preservare il più bel lungofiume del mondo che finora era percorso da 2 milioni e mezzo di veicoli l’anno”. >>> Ascolta
Ad inaugurare la “nuova vita” pedonale del tratto che comprende di Lungarno Acciaioli, Maria Luisa de Medici e Archibusieri sarà una biciclettata che prenderà il via alle 11,30.
Da quel momento scattano le nuove regole , pensate per porre fine all’uso dei lungarni come “scorciatoia” per gli spostamenti da una parte all’altra della città.
I lungarni diventeranno “area pedonale di tipo E”: il transito e la sosta saranno vietato a tutti veicoli a motore, motorini compresi, che finora rappresentavano la metà dei passaggi sui lungarni. Anche i mezzi con contrassegno disabili non potranno accedere, con la sola eccezione di quelli dei residenti.
Unica sostanziale eccezione a questo divieto generale sono previste per i veicoli dei residenti, ma solo in certe fasce orarie (6-9 e 18-19,30), per la consegna della posta, per i mezzi di Alia o per il carico e scarico delle merci dei negozi , anche in questo caso isolo nella fascia oraria 6-9 e per massimo 15 minuti di sosta. Con la modifica della funzione, anche il senso di marcia dei lungarni cambia: potranno essere percorsi dagli autorizzati solo in uscita dal centro.
Quali i percorsi alternativi dunque? Per i residenti della zona ZTL A e O rimangono a disposizione tutte le altre vie di accesso. Per l’ingresso in Oltrarno in particolare, viene ripristinata la direttrice da est Torrigiani-via de Bardi-via Barbadori-Borgo san Jacopo (il tratto più vicino a Ponte Vecchio torna pedonale) ma rimane la disciplina istituita durante i lavori: sotto i varchi di via de Bardi potranno accedere solo auto e motorini dei residenti.
>>> Ascolta l’assessore alla viabilità, Stefano Giorgetti
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