TOSCANA – “Il danno è importante, circa 800mila euro. Oltretutto il capannone è tutto da smaltire, con costi conseguenti: vi era poi un trattore, un carrello, tutte le rotoballe. Sembra che vi siano serie possibilità di un episodio che nasce da un gesto doloso: spero che non ci siano dietro questioni legate alla nostra attività, se anche ci fossero andiamo avanti perché Suvignano rappresenta uno dei punti fermi delle nostre politiche contro le mafie e la criminalità”.
Lo ha detto l‘assessore regionale alla presidenza Vittorio Bugli, parlando dell’incendio nell’azienda agricola Suvignano del 18 agosto. La tenuta è un esempio di infiltrazione della mafia in Toscana ed è la più grande proprietà confiscata dallo Stato alla criminalità organizzata. L’incendio ha interessato un capannone di 2000 metri quadri e ha coinvolto 700 rotoballe di fieno.
Bugli questa mattina, nella sede della Regione Toscana a Firenze, ha incontrato i giovani che hanno iniziato il primo campo della legalità organizzato da Arci Toscana proprio a Suvignano (dove è stato di recente inaugurato il ‘percorso della legalità’, cammino collegato alla via Francigena). L’attività andrà avanti fino a sabato 29 agosto.
Suvignano, simbolo della lotta alla criminalità organizzata in Toscana, ospiterà altri campi della legalità con i ragazzi che saranno coinvolti in attività agricole e in incontri e workshop con giudici, giornalisti e altri soggetti impegnati sul fronte dell’antimafia.