LIVORNO – Sarebbe un 65enne originario della provincia di Lucca, il presunto responsabile degli spari contro diverse saracinesche avvenuti a Livorno.
L’ultimo episodio risale a domenica scorsa, obiettivo il circolo Arci del quartiere Shangai, in precedenza gli spari avevano raggiunto un minimarket gestito da un commerciante del Bangladesh, all’incirca due settimane fa, e a marzo contro un locale etnico che serve kebab.
Ad arrestare l’uomo, che attualmente si trova agli arresti domiciliari, la squadra mobile della città labronica, i reati contestati sono di detenzione di armi illegali e provento di furto. Il 65enne, di professione trasportatore, da tempo residente a Livorno, anche già stato arrestato nel 2016 per detenzione di armi illegali, avrebbe confessato, ammettendo anche un quarto episodio finora conosciuto, spari contro immobili disabitati di via Giordano Bruno: tracce dei colpi sono poi state effettivamente verificate dalla polizia.
Non chiaro al momento il movente: in corso approfondimenti da parte della procura livornese che ha coordinato le indagini. In base a quanto ricostruito dalla polizia, il 65enne avrebbe agito da solo sparando alle saracinesche da bordo di uno scooter, senza intenzione di ferire persone, ma probabilmente con l’idea di voler attirare l’attenzione. La squadra mobile, dopo aver verificato che le tre azioni non erano collegate a richieste estorsive, ha avviato avviato le indagini scavando proprio nei precedenti di polizia sulla detenzione illegale di armi. A seguito della perquisizione nell’abitazione dell’uomo sono state rinvenute 95 cartucce e 4 grammi di cocaina, mentre le due pistole sono state trovate nel vano motore della sua auto: una Glock 9.21 con matricola abrasa e una Beretta risultata rubata da un’abitazione.