FIRENZE – Le Lezioni da 45 minuti e classi divise in in due gruppi da alternare, in presenze e remoto? Notizie infondate: ad affermarlo oggi il ministero dell’istruzione che con una nota ufficiale smentisce “articoli di stampa” che avrebbero travisato il vero significato delle Linee guida sulla riapertura delle scuole a settembre. sarebbero infatti basati su “bozze che risultavano superate già nella giornata di ieri e contengono anche ragionamenti infondati”.
“Le Linee guida contengono invece indicazioni, come è giusto che sia, per tutti gli ordini di scuola – dicono dal Miur – specificando cosa fare in caso di nuova chiusura, per ogni fascia di età. Mentre per le secondarie di secondo grado, le indicazioni valgono anche per la ripresa di settembre. Qui la Didattica Digitale potrà essere integrata con quella in presenza. In particolare – si dichiara – nel testo che sarà inviato oggi al Consiglio superiore della Pubblica Istruzione per il necessario parere non è previsto che le lezioni siano di 45 minuti”.
All’attacco vanno i comitati cittadini che in questi mesi si sono attivati contro lo stop alle lezioni per chiedere la ripresa delle attività didattiche in presenza. Tra questi il comitato “Priorità alla scuola”: “Sulle linee guida per la scuola dell’obbligo non ci sono ancora certezze – dice Filipo Benfante – e ancora per quanto riguarda la fascia 0-6 anni non si sa ancora nulla”.
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A Firenze ieri Comune e Ufficio scolastico hanno rassicurato: per elementari e medieritorno sui banchi in presenza per tutti, grazie ad interventi di edilizia leggera cje riguarderanno 58 scuole. E sono saranno “sacrificate” palestre e laboratori. Rimane aperta la questione degli affitti di locali extra-scolastici che eventualmente saranno necessari, e quella del personale: a Firenze la richiesta è di 140 insegnati e altrettante unità di personale Ata.
Ma intanto il Comitato, nato a Firenze e in breve diventato movimento nazionale in grado di organizzare manifestazioni in decine di città italiane, prometta ancora battaglia: “Le novità ci rassicurano fino ad un certo punto – spiega Benfante – sicuramente l’organico rimane ancora e una promessa e per l’infanzia non si sa ancora nulla. Anche le linee guida anticipate oggi dai giornali non ci soddisfano. Per questo siamo contenti di aver convocato già il 26 settembre una manifestazione per chiedere un’inversione di rotta”.